L’impero agricolo di Generali: vino e turismo, il Leone Alato apre le sue tenute

La divisione vitivinicola del gruppo che controlla alcune delle aree a maggior vocazione vinicola del Paese: Torre Rosazza nel Collio, Bricco dei Guazzi in Piemonte, Costa Arente in Valpolicella, V8+ e Tenuta Sant’Anna ad Annone Veneto
Piercarlo Fiumanò

Leone Alato Spa, l’impero agroalimentare e vinicolo delle Generali già Genagricola, ha cambiato volto e organizzazione. Nato nel 1851 con la prima e più grande bonifica ad opera di privati della storia d’Italia, oggi la realtà agroindustriale guidata dall’amministratore delegato Igor Boccardo si muove su diversi fronti: «L’ambizione-si sottolinea a Trieste- è quella di diventare un gruppo agroalimentare sostenibile a filiera proprietaria, in grado di trasformare le materie prime che produce in prodotti che, immessi sul mercato, valorizzino i territori di origine. Su questo solco è nata Birra 1851 Passione Agricola, che verrà affiancata nel futuro da altre produzioni».

Dopo il riassetto, ci sono Le Tenute del Leone Alato Spa, la divisione vitivinicola del gruppo che controlla alcune delle aree a maggior vocazione vinicola del Paese: Torre Rosazza nel Collio, Bricco dei Guazzi in Piemonte, Costa Arente in Valpolicella, V8+ e Tenuta Sant’Anna ad Annone Veneto. Genagricola 1851 coltiva ed amministra 15 mila di superficie agricola in Italia e Romania. Le Tenute sono una realtà composta da 5 cantine e 780 ettari di vigneti tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna per una produzione di 4 milioni di bottiglie l’anno: 65 vini, di cui 56 a denominazione di origine protetta. Nel 2022 l’offerta si è arricchita grazie alle partnership in Puglia con la Cantina Fiorentino di Galatina (Lecce) e in Sardegna con Tenute Dettori di Sennori (Sassari). Il 2023 ha visto l’ingresso di due nuove aziende nella linea distributiva di Leone Alato: Agricola Pinino, produttore dei grandi rossi di Montalcino e la Maison Burtin nello Champagne, a Épernay, di proprietà dello storico gruppo Lanson-Bcc da cui potrebbe partire una campagna di espansione all’estero.

Il segmento dei vini di fascia alta è rappresentato dai piemontesi di Bricco dei Guazzi (33 ettari di vigneto nel Monferrato, in Piemonte) dove si coltivano il Barbera e l'autoctono Albarossa fino alla Valpantena, in Veneto, nei 17 ettari della tenuta Costa Arente dove vengono prodotti i vini della Valpolicella fino al Friuli Venezia Giulia nell’area delle Grave.

Numerose le esperienze legate all’agriturismo. Nel cuore della Valpantena, dove si producono Valpolicella Superiore, Ripasso e Amarone, offre anche accoglienza legata all'enoturismo nella struttura adiacente al vecchio fruttaio. A Torre Rosazza, regno del Friuli Doc con il Friulano, il Pinot Grigio e il Sauvignon Colli Orientali del Friuli è possibile vivere anche qui esperienze enogastronomiche. L’azienda a partire da agosto aprirà le porte a clienti e visitatori, offrendo degustazioni». Nella storica Tenuta Sant’Anna, fra le prime cantine a specializzarsi nella produzione di Prosecco, azienda vitivinicola nata negli anni '60, è stato pensato un percorso contemporaneo attraversando i 300 ettari suddivisi in tre tenute, dislocate tra le pianure vicine al mare fino alle colline ai piedi delle Dolomiti, seguendo il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Genagricola 1851è una galassia di unità produttive di varia forma e specializzazione, distribuite sul territorio nazionale, in Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio e Calabria. Oggi, dopo più di 170 anni di attività, si presenta come una realtà agricola, la più grande in Italia, punto di riferimento per tutto il comparto dell’agroalimentare. Con circa 8.000 ettari di terreno nel territorio nazionale e altri 7.000 nelle tre aziende in Romania, è attiva in diversi settori, quali la frutticoltura, le colture erbacee, il settore sementiero e dell’alimentazione animale, l’allevamento zootecnico e la forestazione, oltre alla produzione di energia da biomasse. Nel 2019 a Ca’ Corniani, azienda simbolo dell’impero agricolo del Leone Alato, sono stati inaugurati 30 km di percorsi ciclopedonali immersi nel verde della tenuta, a contatto con le pratiche quotidiane dell’agricoltura, per sensibilizzare il pubbli. Inoltre, una moderna ciclostazione permette di utilizzare una bicicletta per muoversi all’interno dell’azienda o un kayak per attraversare i numerosi corsi d’acqua. Qui si sperimentano colture e metodi come l’agricoltura di precisione e simbiotica e si investe nell’energia verde e nell’agro-fotovoltaico. Inoltre si produce energia da fonti rinnovabili con due grandi impianti a biomasse che producono l’energia sufficiente a rispondere al fabbisogno di 6000 famiglie.

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