L'ingegnere veneto dei condizionatori green: «L'anidride carbonica la riciclo per il freddo»
Dalla trevigiana Enex di Sergio Girotto è nato un gruppo da 200 milioni di euro di fatturato nel settore della refrigerazione

L'uomo che ricicla l'anidride carbonica per rinfrescare gli ambienti con la sua tecnologia green ha rischiato di non raccontarla, questa storia. «Stavo per mollare, all'inizio i miei sforzi non davano frutti né ritorno economico». Era troppo avanti, quasi visionario, e i primi investimenti consistenti dopo essersi messo in proprio a inizio anni Duemila si stavano sciogliendo senza frutti.
Oggi Sergio Girotto, classe 1956, trevigiano di Paese, ingegnere meccanico laureato a Padova nel 1981, è chief technology officer e presidente onorario di Enex Technologies, multinazionale da 200 milioni di euro di fatturato nata dall'aggregazione di un gruppo di aziende complementari nel settore della refrigerazione per hotel, supermercati, data center.
Una di quelle da cui tutto è gemmato è proprio la sua Enex, fondata nel 2004 a Treviso. «Ho lavorato prima negli scarponi da sci, in Nordica, poi alla Costan di Belluno, che produceva impianti frigoriferi per supermercati», racconta Girotto. La data di svolta è il 1989, protocollo internazionale di Montreal che impone di eliminare gas minacciosi per lo strato di ozono, come i clorofluorocarburi utilizzati nella refrigerazione: lì l'ingegnere trevigiano inizia a pensare alle alternative. «A cominciare dall'anidride carbonica, ma anche propano, ammoniaca e acqua – spiega – sono andato a studiare come lavorava una società norvegese, prima al mondo a realizzare compressori a CO2».

Nel 2002, quando Enex è ancora solo un'idea, realizza in maniera quasi artigianale un primo impianto industriale con questa tecnologia, che viene installato in un supermercato a Cornuda. Fonda Enex, ma gli inizi come detto non sono rosei. «I primi investimenti miei da 30 mila euro si sono volatilizzati, altri 150 mila portati da un socio anche. Non ci credeva nessuno, neanche le banche».
Lui sì, convinto, testardo in senso buono, della sua idea. Dalla Svizzera arriva l'ordine della svolta, poi anche dalla Finlandia. «Nel Nord Europa sono sempre stati più avanti, su questo fronte». La società cresce, assume operai e quattro ingegneri, «due dei quali oggi ancora in azienda». Sostenibilità e vocazione internazionale spinta, 100% del fatturato all'estero, Enex cresce e attira l'attenzione degli investitori. «Dal 2016 avrò ricevuto almeno sette offerte per rilevare la mia azienda, ma per un motivo o per un altro non mi convincevano».

Poi, a fine 2019, la telefonata dalla Francia. «Era Greg, è venuto qui da solo, in sede a Paese, poi con altri soci investitori. Hanno rilevato il cento per cento». Quel Greg era Greg Deldicque, oggi presidente di Enex Technologies, gruppo che sotto la guida del fondo di investimento Cold Chain Capital ha aggregato diverse realtà complementari nel settore della refrigerazione e che oggi conta 12 siti produttivi in quattro Paesi, cinque dei quali in Italia – un'altra a Nord Est è a Piove di Sacco, Emicon, un'altra ancora a Ronchi dei Legionari, Roen Est – e oltre mille dipendenti.
La domanda magari è banale: ma l'anidride carbonica utilizzata non è essa stessa "nemica" dell'ambiente per l'effetto serra? «Sì, ma con un coefficiente di "danno" in rapporto di uno a migliaia rispetto ai clorofluorocarburi – spiega infine Girotto –. E poi non ne produciamo: utilizziamo CO2 già emessa, come sottoprodotto industriale o emessa da pozzi naturali».
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