«L’intelligenza artificiale una sfida per le polizze»
Il manager assicurativo Leonardo Felician docente di Data Science all’Università di Trieste e Mib School: rivoluzione cui servono regole etiche chiare

Leonardo Felician, triestino, laurea in fisica alla Normale di Pisa, oggi presidente di Linear Assicurazioni e ad di BeRebel (gruppo Unipol), è un innovatore nel mondo delle polizze. Trent’anni fa è stato l’inventore e Ceo di Genertel, la compagnia diretta via telefono e online delle Generali. La compania nasce infatti il primo luglio del 1994 quando il manager assicurativo intuisce l’importanza delle direttiva Ue che liberalizza il ramo Rc Auto nei primi anni Novanta: «Ci eravamo preparati con due anni d’anticipo sfruttando l’importanza di questo cambiamento nel mercato. Una situazione che ricorda il garage nel quale Steve Jobs inventò Apple». Con Felician nell’impresa c’era un giovane dirigente, Giovanni Liverani, oggi top manager europeo del Leone. La compagnia diretta delle Generali via telefono, sul modello dell’inglese Direct Line, è stata insomma uno dei primi unicorni (startup che raggiungono rapidamente valutazioni stellari) e oggi è una delle realtà più innovative.
Genertel, il primo unicorno
Partita con una decina di dipendenti, Genertel raggiungerà rapidamente il traguardo dei 100 miliardi di premi: «Abbiamo creato il primo call center in Italia nei servizi finanziari e non solo nelle assicurazioni al ritmo di 10 mila telefonate al giorno», ricorda oggi Felician. Una vera rivoluzione agli albori del web. Con l’avvento di Internet la compagnia triestina sbarcherà con un proprio portale online nel 1997 diventando rapidamente la prima compagnia leader nella vendita diretta di polizze al telefono e Internet con all’epoca 400 dipendenti e 230 mila clienti online.
Felician, che 20 anni fa ha anche lanciato l’Academy delle Generali, nel 2006 passa ad Allianz dove diventa responsabile di progetti speciali per la capogruppo a Monaco e in Allianz Italia. Nel 2009 viene nominato amministratore delegato di Genialloyd, compagnia diretta in Italia del gruppo gruppo tedesco che guiderà con successo per dieci anni.
Ma la sua missione non finisce qui. Dopo il lancio di Genertel e Genialloyd, che hanno avuto un ruolo pionieristico nella vendita diretta, oggi affronta una nuova avventura dando una scossa al mercato delle polizze proprio grazie ai big data e all’intelligenza artificiale, al timone di BeRebel Spa (Gruppo Unipol), una delle prime compagnie che nasce come prodotto dell’AI.
Polizze e Ai
La nuova polizza Be Rebel consente agli assicurati di pagare esclusivamente per i chilometri guidati, con l'inclusione di 200 km gratuiti ogni mese: «Si rivolge in particolare a coloro che percorrono pochi chilometri, come neo-patentati, guidatori occasionali o secondi conducenti». Big data e intelligenza artificiale sono al centro anche di una intensa attività di formazione perchè Felician unisce al suo ruolo di manager assicurativo anche quello accademico insegnando big data alla Mib Trieste-School of Business, nonchè Data science insurance al corso di laurea Magistrale dell’Università di Trieste e Insurance Management presso la Bbs-Bologna Business School.
Nvidia: la nuova Google
Gli chiediamo così cosa ne pensi del boom di Nvidia, la nuova Google dell’intelligenza artificiale, nata nella Silicon Valley, che oggi capitalizza 2 mila miliardi di dollari a Wall Street, una cifra superiore al Pil del Canada: «Sull’intelligenza artificiale ci sono investimenti colossali. Nvidia è un azienda californiana che è leader mondiale nella produzione di microchip specializzati che accelerano l'addestramento di modelli hardware di apprendimento automatico. I modelli rigenerativi si basano su una potenza di calcolo inimmaginabile per 1,7 triliardi». Nvidia insomma è l’addestratore di intelligenza artificiale che si alimenta di big data che sono le informazioni, anche sensibili, che noi forniamo ogni giorno: «Una rivoluzione partita con la diffusione del più diffuso ChatGPT di OpenAI di Elon Mask e Microsoft, Gemini Pro di Google, e della cinese Ernie Bot di Baidu. Queste “reti neurali” riescono ad apprendere e riprodursi molto rapidamente utilizzando una quantità enorme di energia. Oggi gli strumenti di Ai sono anche assistenti virtuali che iniziano a essere utilizzati nei portali della sanità e della previdenza. E possono leggere qualsiasi testo con dizione perfetta in tutte le lingue anche come tuo alter ego che traduce in tempo reale quello che stai dicendo».
Maggiordomi digitali
I maggiordomi digitali che prenderanno il nostro posto? «Potremmo pagare un prezzo elevato in termini di posti di lavoro persi pensiamo solo al mondo dell’informazione. Nel passato le varie rivoluzioni tecnologiche hanno sempre provocato perdita di occupazione qualificata ma altri se ne creano. Accadrà così anche questa volta? ChatGpt renderà inutili varie mansioni come nel marketing, nelle traduzioni, nella scrittura di programmi informatici». Un problema potrebbe riguardare la capacità di apprendimento dei giovani e non solo che userebbero ChatGPT per scrivere qualsiasi testo dimenticando l’importanza dello studio: «Bisogna sapere usare le tecnologie senza esserne schiavi. Usare lo strumento stando “sopra” e non “sotto”».
I rischi dell’AI
Felician ricorda che Paolo Benanti, di recente nominato presidente della commissione nazionale AI per l'informazione, da tempo insiste sull’importanza dell’algoretica, considerazioni etiche negli algoritmi di intelligenza artificiale: «Bisogna partire dal principio che l’AI sta entrando nelle case di tutti e non solo delle aziende e c’è bisogno di regole e contromisure.
Da parte dei regolatori ci sono preoccupazioni molto serie di tipo etico per l’uso che viene fatto di questi dati. Se io alimento queste reti neurali con fake news queste si riproducono a velocità vertiginosa con le conseguenze che si possono immaginare come ad esempio orientare le elezioni in un Paese».—
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