L’intervento, Bolla (Confindustria Veneto Est): un’area metropolitana per la svolta

Per rimanere protagonisti in Europa consideriamo fondamentale che il Veneto si doti di una moderna area metropolitana che possa attrarre persone, competenze e investimenti

Silvia Bolla*
Silvia Bolla
Silvia Bolla

Le imprese venete vivono da anni in una dimensione pienamente europea, considerata come ambito di riferimento a livello economico e normativo. E questo avviene ancor più in questa fase in cui sono impegnate in grandi processi di trasformazione, dalla sostenibilità al digitale al capitale umano, e che investono anche l’assetto geopolitico. L’attuale momento congiunturale è certo complesso.

A ottobre, per il terzo mese consecutivo, è calata ancora la fiducia di imprese e famiglie, toccando i minimi storici dall’aprile 2021. Secondo gli ultimi dati rilasciati dal Centro Studi di Confindustria, la stima di crescita del prodotto interno lordo italiano avanza, ma di appena uno 0,7% quest’anno, e nel 2024 potrebbe essere perfino inferiore: +0,5%. Un dato su cui pesano le conseguenze dei ‘cigni neri’ che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni: pandemia, costi delle materie prime, dell’energia e dei noli marittimi, la guerra in Ucraina e ora in Medio Oriente.

In un quadro economico così complesso e incerto, insieme a una solida politica nazionale, è necessario che a scendere in campo sia un’Europa unita, in grado di dare vita a un quadro di governance economica credibile, favorevole agli investimenti e alla crescita. Un quadro dove assumono per noi un ruolo centrale alcuni temi, legati alla centralità delle persone e del capitale umano. Pensiamo alla natalità e allo sviluppo delle famiglie.

Nel 2022, calcola l’Istat, per la prima volta dall’Unità d’Italia i nuovi nati sono scesi sotto le 400mila unità e in Veneto le nascite sono state 31.706 (32.771 nel 2021). Rimettere al centro dell’agenda politica europea gli investimenti per la famiglia diventa dunque centrale, per favorire la conciliazione tra tempo di cura e di lavoro e arrivare alla piena parità di genere. Ad esso collegata, è la presenza dei giovani (15-34 anni) nel mercato del lavoro, il cui numero negli ultimi dieci anni è sceso in Veneto di quasi 28.500 unità, con crescenti difficoltà per molte nostre imprese nell’assunzione di personale.

Un problema che chiama ancora una volta in causa l’Europa, nella messa in campo di politiche comuni per sostenere la natalità e per l’ordinata gestione (e distribuzione) di flussi migratori regolari. Donne, giovani e immigrati regolari, sono alcune delle idee motrici su cui la nostra associazione sta lavorando ormai da tempo, temi su cui si basa il futuro del Veneto orientale, un’area che da sola genera 86 miliardi di Pil, e dell’intera regione. Dobbiamo, e vogliamo, evolvere assieme ai nostri collaboratori e con il pieno sostegno delle istituzioni nazionali ed europee.

E per rimanere protagonisti in Europa, in questa fase di profondo cambiamento, consideriamo fondamentale che il Veneto si doti di una moderna area metropolitana che possa attrarre persone, competenze e investimenti. È questa la visione e il progetto di Confindustria Veneto Est per rendere i nostri territori una innovativa “rete di città”, un’area metropolitana europea, al servizio dell’intero Veneto. Per garantire competitività, attrattività, valore e benessere sociale a una grande comunità inclusiva e sostenibile.

* Vicepresidente Confindustria Veneto Est con delega a Pmi (Territori di Venezia e Rovigo)

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