Lo scontro Federlegno Arredo – Confindustria in un dossier
In vista dell’assemblea della Federazione del 3 marzo, il presidente Claudio Feltrin invia agli associati copia dei verbali e delle lettere sulla vicenda partita dalla richiesta di trasparenza sulla gestione di Conlegno

Il dossier, sei file per una sessantina di pagine, è nelle mani degli associati. A spedirlo è stata Federlegno arredo, a volerlo il presidente Claudio Feltrin, in vista dell’assemblea di venerdì. Assemblea che, peraltro, secondo i probiviri di Confindustria nazionale, non si dovrebbe svolgere data la decisione dell’organismo di «annullare la delibera del consiglio generale di Federlegno arredo del 20 dicembre» che questa assemblea aveva convocato.
Dalla lettura del corposo dossier è possibile risalire al casus belli che ha portato allo scontro tra Confindustria nazionale e una delle sue più importanti federazioni, quella del legno-mobile-arredo. Il “nodo” è Conlegno (Consorzio nato 20 anni fa avendo tra i soci fondatori , tra gli altri, Confartigianato, Cna, Confapi e la stessa Federlegno), sulla cui gestione, secondo Federlegno, le informazioni erano piuttosto carenti.
A questa carenza avrebbero dovuto porre rimedio i nuovi componenti di Federlegno nel consiglio del Consorzio, Ezio Daniele e Angelo Marchetti, insediati nel 2021, con un ben preciso mandato: rendicontare l’attività del consorzio. In dettaglio veniva chiesta una relazione semestrale sulle attività svolte, sui progetti in essere e relative fonti di finanziamento, un elenco del personale dipendente e relativo costo, un elenco dei collaboratori stabili, con incarchi assegnati e costi, un elenco dei consulenti esterni, i bilanci, preventivi e consuntivi.

Ma quel report richiesto non è mai stato prodotto. Non solo, ma alla carenza di informazioni si sono sommati altri elementi di preoccupazione, uno fra tutti la proposta di «quasi quadruplicare» la retribuzione del segretario generale (a ricoprire l’incarico è Sebastiano Cerullo, già direttore generale di Federlegno, scelto da Emanuele Orsini nel 2017 e rimasto in quell’incarico fino alla primavera del ’22, ndr), in Conlegno con un contratto triennale che, se non rinnovato alla scadenza, comporterebbe il pagamento di altre 18 mensilità.
Andati a vuoto i solleciti nei confronti di Daniele e Marchetti, nel maggio 2022 Federlegno ha sfiduciato il segretario generale Cerullo e ha revocato tutti i propri rappresentanti in seno a Conlegno, decisione che il Consorzio non aveva ritenuto opportuno considerare tanto che non ha sostituito i due componenti rimossi.

La complicata vicenda finisce così davanti al collegio speciale dei probiviri della Federazione che, valutati i fatti, ha decretato, nell’ottobre ’22, «la decadenza dalle cariche associative» di Daniele e Marchetti, che cessano di essere anche presidenti di Assoimballaggi e Assolegno.
Nell’iter, nel frattempo, si era inserito anche il collegio speciale dei probiviri nazionali di Confindustria, a cui i due consiglieri si erano rivolti, che richiamando una «non conoscenza delle norme del sistema» confindustriale da parte del Collegio, e presunte violazioni statutarie (non ben precisate), ha disposto «l’annullamento degli atti» del collegio, «la decadenza dell’incarico di componenti del collegio speciale», la convocazione dei probiviri per la nomina di un nuovo collegio.
A firmare: Sergio Arcioni Domenico Barberio, Giovanni Borri, Luca Businaro, Antonio Serena Monghini. Ovviamente Federlegno contesta l’ingerenza e rivendica il diritto di affrontare e risolvere questioni interne alla propria organizzazione.

Ma la battaglia, ormai, è iniziata. Il 15 febbraio scorso lo stesso collegio speciale dei probiviri di Confindustria nazionale informa circa la «decadenza» del presidente di Fla, Claudio Feltrin, dalla carica di componente del consiglio generale di Confindustria. Ovviamente la Federazione fa ricorso. In premessa ricorda che la Federazione «ha diritto ad una presenza diretta» nel consiglio in relazione alla propria capacità contributiva. Quindi il posto è di Federlegno, non di Feltrin. Ed è Federlegno che decide “chi” la rappresenta.
La reazione successiva? La lettera dei probiviri nazionali del 20 febbraio con cui si informa Federlegno dell’annullamento della delibera di dicembre con cui la Federazione ha convocato l’assemblea del 3 marzo che ha, all’ordine del giorno, una modifica allo statuto - anche questa contestata - sulla proroga biennale della presidenza (su cui la Federazione vuole che l’assemblea si pronunci), non preliminarmente sottoposta a Confindustria nazionale.
All’appuntamento di venerdì 3 marzo gli associati di Federlegno arrivano ora puntualmente informati. Che cosa accadrà? Feltrin pare avere la base dalla sua, il che lascia presagire un prossimo incrocio di spade con Confindustria nazionale.
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