Luigi Merlo (Federlogistica): «Sulle crociere più coordinamento fra i porti di Venezia e Trieste. Accelerare l’alta velocità»
Il presidente dell’associazione delle imprese di trasporto marittimo è anche direttore dei Rapporti istituzionali per l’Italia del Gruppo Msc

TRIESTE Luigi Merlo è presidente di Federlogistica e direttore rapporti istituzionali per l’Italia Gruppo Msc già presidente dell'Autorità Portuale di Genova.
Presidente Merlo, la logistica è in crescita a dispetto dello scenario internazionale difficile. Come guerre e pandemia hanno effettivamente cambiato gli assetti dei traffici?
C’è stato un calo rispetto al boom dei traffici di container nel post-pandemia, ma la ripresa è già iniziata dando stabilità ai mercati. Ci aspettiamo che nei prossimi mesi gli interscambi con Cina e Usa riprendano quota. Non siamo però ancora tornati alla normalità. Rinfuse, cereali e acciaio hanno sofferto molto le ripercussioni della guerra in Ucraina.
Come si sta sviluppando la collaborazione tra logistica e mondo dell’e-commerce dominato da giganti come Amazon?
L’e-commerce ha aiutato il mondo dei trasporti della logistica ad accelerare l’integrazione verticale e la semplificazione delle procedure dogagali e di controllo.
A che punto siamo con le infrastrutture digitali dei porti?
Purtroppo in Italia siamo in ritardo con la realizzazione della piattaforma logistica nazionale. Molte Autorità di Sistema Portuale, soprattutto al Sud, non hanno ancora elaborato il Port Community System. Nel Pnrr ci sono importanti risorse dedicate al Pcs. Finalmente lo sportello unico doganale può diventare realtà. Dev’essere le varato in ogni porto, senza ulteriori indugi.

Come procede l’elettrificazione dei porti?
L’elettrificazione e la digitalizzazione dei nostri scali sono due grandi sfide, finanziate nel Pnrr. Oggi l’80% delle navi da crociera è già prediposto all’allacciamento alle banchine. Ci auguriamo, come sta accadendo a Trieste, che si proceda rapidamente con questa fondamentale infrastruttura a costi dell’energia competitivi.
Come possono i porti italiani valorizzare il proprio retroterra industriale?
É stato proprio il modello avanzato di Trieste, grazie al lavoro di Zeno D’Agostino, a far capire che i porti nel nostro Paese, dal Sud al Nord, devono diventare hub energetici, logistici e industriali. E in questa direzione devono anche le funzioni delle Auhority portuali devono potersi adeguare.
Trieste porto modello per il Paese?
Nessun altro scalo italiano è riuscito a creare una infrastruttura storica ferroviaria straordinaria come Trieste. Per questo, al momento, è l'unico porto in italia che, grazie alla ferrovia, è ingrado di competere in altri mercati europei. Altrettanto potrà fare Genova, in futuro, grazie al Terzo valico.
Oltre che avere un ruolo istituzionale in Msc, lei è anche consigliere di Tami, società che controlla il Terminal Passeggeri di Trieste, e fa anche parte del cda del Terminal veneziano. Quali sono le prospettive per le crociere?
Nell’alto Adriatico i traffici sono in ripresa. Soprattutto a Trieste l’attività crocieristica è in grande crescita. Il ritorno in grande stile delle crociere contribuice molto a fare conoscere le straordinarie bellezze della città nel mondo. Per questo a mio avviso è venuto il momento di agire con una politica di coordinamento e di sistema con Venezia.
Come?
In particolare accelerando la velocizzazione della linea ferroviaria fra le due città che renderebbe Trieste ancora più strategica per il traffico crocieristico anche nel collegamento con i due aeroporti. Penso inoltre alla possibilità, come avviene oggi grazie a un accordo fra i due Terminal, di dirottare le navi su Trieste o Monfalcone quando in laguna le condizioni meteo sono proibitive, o viceversa. Oggi la città lagunare soffre la ridotta disponibilità di accosti e l’irrisolta questione dei dragaggi.
Cosa pensa del ruolo dei porti di Trieste e Monfalcone nella piattaforma logistica al servizio della ricostruzione dell’Ucraina che Roma e Kiev stanno costruendo secondo quanto annunciato dal governo Meloni?
Una scelta opportuna anche per la forte integrazione commerciale fra lo scalo triestino, il porto di Venezia e i mercati dell’Est Europa. Speriamo che la ricostruzione dell’Ucraina possa iniziare presto.
Quali progetti dopo l’ingresso di Msc quale nuovo azionista di controllo del Trieste Marine Terminal che gestisce con l’80% il terminal container dello storico Molo VII nel porto di Trieste?
Non posso parlare di strategie. Posso solo dire che crediamo molto nelle potenzialità del porto di Trieste anche sul piano dell’integrazione con le nostre società ferroviarie come Medlog e Medway. Abbiamo un ottimo rapporto collaborativo con il presidente della Regione Fedriga e con i sindaci di Trieste e Monfalcone, oltre che naturalmente con il Presidente D’Agostino e con le autorità marittime.
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