L’ultima magia di Lino Dainese: un giubbino intelligente che proteggerà i runner
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VICENZA. Un giubbetto anti-aggressione, un salvavita in caso di caduta o malore. D-One, così si chiama, non è solo il primo dispositivo indossabile per la sicurezza dei runner. Quello realizzato dalla start up D-Air Lab, è un concentrato di innovazione e tecnologia nata da quel luogo di grande sperimentazione voluto proprio da Lino Dainese nel 2015.
In caso di emergenza, aggressione o di situazione di insicurezza, D-One (costo 299 euro) consente di inviare istantaneamente, con la semplice pressione di un tasto, una richiesta di aiuto a tre numeri di telefono decisi dall’utente.
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All’attivazione dell’invio il giubbetto accende i led all’intensità massima in modalità lampeggio rapido; Attiva a volume massimo una sirena tramite il telefono associato; invia un SMS con geo-localizzazione GPS ai tre numeri di telefono impostati dall’utente; apre una chiamata voce con il primo numero di telefono che risponde.
Qualora invece si verifichi, ad esempio, un malore improvviso, una perdita di sensi in seguito ad un incidente o una caduta imprevista che potrebbero impedire all’utente di attivare il sistema, D-One si attiva in modo autonomo grazie al sofisticato algoritmo di attivazione in grado di riconoscere un’immobilità prolungata.
Per realizzare questo sistema l’azienda si è avvalsa di numerosi sperimentatori, tra cui la campionessa italiana degli 800 metri piani Elena Bellò. Il giubbetto non solo è leggerissimo, 150 grammi elettronica compresa, ma è completamente privo di cavi elettrici. Per trasferire i dati al cervello del giubbetto infatti sono stati cuciti dei fili d’argento, il resto è tutto gestito tramite il bluetooth in collegamento con lo smartphone.
L’azienda che realizza diverse tipologie di sistemi di protezione, non solo per lo sport, ma anche per il lavoro e per i “civili”, dai pensionati ai bambini, sta ampliando la sua dimensione, ristrutturando uno stabile per costruire un nuovo centro di ricerca e sviluppo.
D-Air Lab è sorta proprio di fronte alla Dainese quando l’imprenditore fondatore della multinazionale delle supertute è uscito nel 2015. Si tratta di un luogo in cuisperimentare quella sua intuizione geniale del principio: creare sistemi di protezioni, air bag per le tute.
Il primo “sperimentatore” di quella ambizione di Dainese fu Valentino Rossi. Ma dopo dI lui sono nati tanti sistemi per tutti gli sport dinamici lo sci, la vela, l’equitazione. Ora quelle tecnologie Lino le porta nel mondo reale, per proteggere i lavoratori, gli anziani, per rendere più sicuri i bambini in auto.
D-Air Lab è ad una fase molto avanzata per i sistemi di protezione per le cadute degli anziani, per i lavoratori in altezza, un progetto che sta realizzando con Enel, ed anche per proteggere dalle cadute i malati di epilessia. Ma non ha smesso di continuare a lavorare con gli sport, la grande ambizione è riuscire a creare un sistema di protezione per i traumi al legamento crociato per gli sciatori. Oltre alle grandi sfide come i sistemi per le tute spaziali e quelli per i ricercatori che lavorano in Antartide.
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