L'ultimo stipendio di Zonin supera il milione di euro

Pubblicata la relazione sulla remunerazione 2015 per La Popolare di Vicenza. L'ad Francesco Iorio, in carica da giugno, ha ricevuto invece 2,678 milioni, di cui 1,8 milioni come bonus d'ingresso una tantum

VICENZA. In assemblea della Popolare di Vicenza, sabato 26 marzo, tra i punti all'ordine del giorno c'è anche la relazione di remunerazione di manager e board pubblicata per intero sul sito e presentata stamani in assemblea ordinaria dei soci.

Oltre un milione di euro, per la precisione 1.011.917 il compenso lordo di Gianni Zonin per il 2015 in qualità di presidente della Banca Popolare di Vicenza.

A Stefano Dolcetta, che l’ha sostituito da novembre, sono arrivati 119 mila euro (retribuzione dal 23 novembre al 31 dicembre). Sono 404 mila quelli andati al vicepresidente Marino Breganze nel 2015, 294 mila ad Andrea Monorchio. 125 mila euro a Matteo Marzotto, 134 mila a Nicola Tognana, 116 mila a Giuseppe Zigliotto dimesso il 1 dicembre e 144 mila a Roberto Zuccato, un importo più alto per i maggiori gettoni di presenza.

La nota segnala che a Samuele Sorato che era stato nominato consigliere non è andato alcuna retribuzione.

L'amministratore delegato, Francesco Iorio, in carica dallo scorso 1 giugno, ha ricevuto invece 2,678 milioni di euro, di cui 1,8 milioni come bonus d'ingresso una tantum. Il vice direttore generale, Iacopo De Francisco, in carica dal 22 giugno 2015, ha percepito 1,02 milioni di euro, di cui 700 mila come bonus d'ingresso una tantum. 

Complessivamente - emerge dalla relazione sulla remunerazione - la banca ha pagato 2,675 milioni di euro di bonus d'ingresso una tantum a sei dirigenti, inclusi Iorio e De Francisco, e 5,2 milioni di euro di buonuscita a cinque ex dirigenti. La più consistente, pari a 4 milioni di euro, è stata riconosciuta all'ex amministratore delegato, Samuele Sorato, che ne ha incassati già due e incasserà gli altri due con differimento triennale.

Per l'ex direttore generale e consigliere delegato, indagato con Zonin per ostacolo all'attività di vigilanza e aggiotaggio, il compenso complessivo del 2015 (si è dimesso il 12 maggio) è stato di 4,6 milioni. La banca «si è riservata di agire per il recupero» di 4,81 milioni di buonuscite, corrisposte oltre che a Sorato anche agli ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, anche loro sotto indagine.

Il presidente del collegio sindacale, Giovanni Zamberlan, da moltissimi anni alla guida dell'organo di controllo della banca, ha percepito 180 mila euro.

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