«L’unico riferimento dell’industria deve essere la legge, non i comitati»

Confindustria Alto Adriatico e le imprese a fianco di Kronospan. Agrusti: «Inaccettabili 7 mesi di attesa e 19 autorizzazioni diverse per l’ampliamento di un’attività»

La zona industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento
La zona industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Sette mesi e 19 autorizzazioni per l’ampliamento di un’attività industriale.

Per sovrappiù «prese di posizione irrazionali» che trasformano un’azienda che produce pannelli in un «mostro».

Burocrazia, semplificazione, libertà d’impresa,  certezza del diritto… Questi i temi affrontati dal presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, nel corso di un incontro promosso insieme al Consorzio di Sviluppo Industriale del Ponte Rosso-Tagliamento di San Vito (Pordenone), al quale hanno partecipato i rappresentanti di una sessantina di imprese del territorio.

Michelangelo Agrusti e Renato Mascherin
Michelangelo Agrusti e Renato Mascherin

«La libertà di impresa è questione fondamentale, un problema che incrocia pericolosamente la fase di uscita dalla crisi sanitaria ed economica quale preludio – ha detto Agrusti citando De Rita – al furore del vivere. La ripresa sarà straordinaria. E dobbiamo essere pronti». 

Un dinamismo necessario che però, ha aggiunto il presidente, mal si coniuga con prese di posizione «totalmente irrazionali» come quella relativa a Kronospan.

«Una delle aziende più evolute del nostro territorio, che ha investito in maniera significativa nelle energie rinnovabili, che ha processi industriali d’avanguardia e che, improvvisamente, si trova a essere al centro di una vicenda paradossale...».

Agrusti ha parlato di «cattivi maestri che hanno creato un sentimento – non diffusissimo ma significante – per cui l’ampliamento di una fabbrica che fa pannelli di legno è diventato un mostro industriale». Ed ha aggiunto che «l’unico riferimento dell’imprenditore, che nel caso di specie ha rispettato tutti e diciannove i passaggi imposti da legge e burocrazia, è proprio il diritto. Se vogliamo invece ad esso sostituirci mettendo le sorti di un’industria in mano ad altri, realizziamo una distorsione della democrazia, una democratura che si rimette in quanto tale al giudizio immediato di taluni nei confronti dei quali, è evidente, si cerca di creare un’opinione ostile verso le imprese. Ognuno è certamente libero di mantenere la propria opinione. Resta il fatto – ha aggiunto ancora il presidente di Confindustria Alto Adriatico – che l’unico riferimento dell’industria è la legge, non si possono rincorrere comitati o altro».  

All’orizzonte, ha spiegato Agrusti riferendosi a più ampi piani di investimento di altre aziende in Ponterosso, c’è la concretizzazione dei 500 posti di lavoro che andranno a mitigare, se non ad abbattere, il tasso di disoccupazione che potrebbe derivare dallo sblocco dei licenziamenti: una parte importante di quello stock, infatti, sarà assorbita in loco mentre un processo di formazione che terminerà quando le fabbriche apriranno, realizzerà il passaggio lineare da un posto di lavoro all’altro».

Agrusti ha concluso il suo intervento – durante il quale ha annunciato che a ottobre nascerà l’ITS del vetro proprio a San Vito al Tagliamento – spiegando che Confindustria Alto Adriatico «è compatta nella difesa dei diritti delle imprese che subiscono un’aggressione come questa, quest'associazione non avrebbe ragion d’essere se non facessimo così e, proprio per questo, ho sentito il dovere venirvi a parlare. E vi chiedo di manifestare compattamente la vostra vicinanza in due direzioni: nei confronti di un principio, che è quello della libertà di impresa e, concretamente, a favore di chi vede messo in discussione quello stesso principio pur nel rispetto di tutte le legge vigenti».

FOTO MISSINATO - PRESOTTO
FOTO MISSINATO - PRESOTTO

Un appello raccolto unanimemente dagli imprenditori che hanno preso la parola durante l’incontro aderendo alle richieste del presidente. Non sono escluse in tal senso, nei prossimi giorni, ulteriori prese di posizione.

Per parte sua il presidente del Consorzio, Renato Mascherin, ha ripercorso le tappe autorizzative che hanno accompagnato o stanno accompagnando l’insediamento delle nuove aziende in zona industriale, «il Consorzio – ha detto, ricordando la vicinanza e lo spirito collaborativo che esiste con Confindustria Alto Adriatico – sta vivendo un momento di estrema soddisfazione, grazie a queste nuove realtà abbiamo saturato ogni area disponibile». 

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