Manifattura in Friuli, la leva è la specialità

Confronto internazionale a Villa Manin il 27 novembre sul futuro digitale delle imprese e sulla fabbrica 4.0. Obiettivo: "Far diventare la frammentazione un'opportunità". Pavan (Cciaa): "Il cambiamento è già in corso"

UDINE. Le imprese del Friuli Venezia Giulia si percepiscono con grande vocazione all’export e chiedono di essere rinforzate e supportate in questa vocazione. Si percepiscono anche portatrici di competenze e al sistema pubblico chiedono di rilanciare e diffondere questo saper fare, con sempre maggior dialogo con le istituzioni e il mondo della scuola e della formazione. Ma chiedono anche meno staticità e maggior osmosi delle risorse umane, in uno scambio che non sia a perdere.


E' quanto è emerso dal convegno internazionale sulla Nuova manifattura si è svolto il 27 novembre a Villa Manin. E’ Chiara Mio, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, a farsene portavoce in quanto coordinatrice a livello locale del progetto Nuova Manifattura di Friuli Future Forum.

Mio ha ascoltato e analizzato in questi ultimi mesi le istanze delle imprese industriali di Udine e Pordenone e le ha presentate a Villa Manin aprendo il dibattito che nasce da un progetto promosso dalle Camere di Commercio di Udine e Pordenone, con la Regione, l’Università di Udine e il coordinamento scientifico dell’Ocse di Parigi.


Mio, sottolineando che il Fvg è terzo per investimenti delle imprese in R&S dopo Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, ha evidenziato come in regione si possa passare da una forte frammentazione produttiva, che potrebbe essere letta come una debolezza, a un’opportunità, che invece deriva dal modo in cui oggi sta cambiando la “lettura” che si dà all’economia: oggi conta la trasversalità, la multi-competenza, si ragiona in filiere che travalicano i singoli settori.


"La leva su cui investire è dunque quella della specialità, che permette alle politiche pubbliche di intervenire attivamente nelle economie locali" ha detto Mio. “Il manifatturiero ha già intrapreso un percorso evolutivo post-crisi, dobbiamo farne parte per consentire al privato di cogliere una chance imperdibile” ha detto Giovanni Pavan della camera di commercio di Pordenone, intervenendo alla giornata di confronto. 

“Siamo in una fase di trasformazione dei sistemi produttivi mondiali e dobbiamo farne parte perché solo così facendo aumenterà il tasso di probabilità di successo degli strumenti messi a disposizione dal pubblico per consentire al privato di cogliere una chance imperdibile".

"Questa chance - a detta del Presidente - è legata alla capacità dei sistemi produttivi di interagire e progredire al passo dei macro trend che stanno interessando massicciamente il manifatturiero", che “intendo come l’insieme Pordenone – Udine, ricco di sinergie storiche e di affinità”. Pavan si è soffermato molto anche sulla Manifattura 4.0, “tendenza evolutiva del mercato più simile a una priorità cui è difficile prescindere se si vuol stare al passo, è un modo digitale capace di interconnettere fabbriche, prodotti, persone e servizi che sta trasformando – molto più di quanto ci si possa immaginare – produzione e commercializzazione dei prodotti”.
 

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