Manifattura veneta, la frenata continua. Santocono: «Ordini esteri preoccupanti
Per la manifattura veneta è il sesto trimestre consecutivo di contrazione della produzione, che segna una variazione su base annua dell’1,9% nel periodo luglio-settembre 2024 rispetto a luglio-settembre 2023
I dati non celano il momento molto debole che l’attività manifatturiera veneta sta attraversando: è il sesto trimestre consecutivo di contrazione della produzione, che segna una variazione su base annua dell’1,9% nel periodo luglio-settembre 2024 rispetto a luglio-settembre 2023.
Segno meno anche per il fatturato con un -1% e per gli ordini esteri (-3,4%). E se fino a fine 2023 questo poteva essere visto come un normale processo di normalizzazione dopo le significative crescite post Covid, oggi i numeri mettono in evidenza una debolezza più strutturale del comparto, con differenze accentuate tra i diversi settori. È quanto è emerso dall’indagine di VenetoCongiuntura, l’analisi sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto su un campione di oltre 2.300 imprese e 90 mila addetti.
I settori che hanno registrato le maggiori criticità sono la filiera della moda (-7,1%), influenzata anche dal rallentamento della domanda, specialmente quella interna (-7,6%), il comparto dei metalli (-6,9%), delle macchine elettriche ed elettroniche (-5%) e, come era facile attendersi, dei mezzi di trasporto (-3,2%). Infine, le macchine e apparecchi meccanici registrano un calo del -2,8%, negativi ma vicino alla media il legno e mobile (-1,9%) e la gomma e plastica (-0,5%).
Il rallentamento dei livelli produttivi è confermato dal grado di utilizzo degli impianti che scende al 68% (nel 2023 era 72%).
Anche l’indicatore relativo alla raccolta ordini dal mercato estero registra una discesa sia se rapportato con lo stesso periodo dell’anno precedente (-3,4%) sia nel breve periodo (-2,6% la variazione congiunturale destagionalizzata), dopo il leggero rimbalzo dello scorso trimestre che aveva fatto presagire un recupero. Negativa anche la domanda dal mercato interno che segna un calo del -1,1% su base tendenziale, confermata anche dalla dinamica trimestrale (-0,3%).
«Desta una certa preoccupazione il dato della raccolta ordini dal mercato estero», commenta il presidente di Unioncamere del Veneto Antonio Santocono. «A mitigare questo scenario è la ripresa delle opere pubbliche, la ripartenza del mercato immobiliare e un principio di recupero del potere d’acquisto delle famiglie. Positiva l’opera di digitalizzazione delle aziende venete: il 60% sono digitalizzate e hanno adottato una o più tecnologie, un aiuto a guardare oltre la crisi».
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