Manifatturiero in frenata nel Friuli occidentale

Principali indicatori in flessione nell'indacine congiunturale della Camera di commercio Pordenone-Udine. Pesano il trend dei Paesi a cui si rivolgono le esportazioni, e la guerra dei dazi tra Usa e Cina

PORDENONE - Dopo il crollo di fatturato dell'ultimo trimestre 2018, a flettere stavolta sono soprattutto gli ordinativi esteri, che calano del -5,7%.

Lo riporta la indagine congiunturale sulla situazione economica del pordenonese nel I trimestre 2019, elaborata dalla Camera di Commercio di Pordenone e Udine in base alla quale anche il comparto produttivo della Destra Tagliamento, come sta accadendo nel Paese e nell' eurozona, ha iniziato a contrarsi, in tutti i settori e non più soltanto nel legno-arredo.

«Il trend tendenziale tiene ancora, seppur con difficoltà, il congiunturale flette, ma no ad allarmismi; la situazione va costantemente monitorata», sostiene presidente Cciaa Pn-Ud, Giovanni Da Pozzo; gli fa eco il vicepresidente, Giovanni Pavan: «inquietudine per il tonfo degli ordinativi esteri, le dinamiche innescatesi anche a causa della cosiddetta guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina ci sta mettendo del suo».

Per quanto riguarda il settore manifatturiero, i principali indicatori sono ancora positivi, ma in ulteriore peggioramento rispetto al trimestre precedente, ad esclusione di produzione (+2,1%) e fatturato totale (+2,1%).

Molto modesto l'incremento del fatturato estero (+1,0%), e in forte calo gli ordini esteri (-5,7%).

Per quanto riguarda le previsioni per il secondo trimestre del 2019 si osserva una situazione di sostanziale stazionarietà.

 

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