Mascazzini, Geox: «Lo shopping domenicale è fondamentale per le aziende e genera il 10-15% dei ricavi. È irrinunciabile»

L'ad ne ha parlato a margine di "Mid & Small in Milan". Rispetto al piano strategico al 2021 di Geox «è realistico e ambizioso» e avrà un effetto sulla performance del gruppo già nel 2019

TREVISO - «Speriamo che in Italia non si facciano follie nella gestione del settore retail, confidiamo nel buon senso perchè siano trovate delle soluzioni intelligenti» sul tema delle chiusure domenicali.

Lo ha detto Matteo Mascazzini, amministratore delegato di Geox, a margine di Mid & Small in Milan, conferenza dedicata imprese quotate che non appartengono all'Aim o al segmento Star, organizzata a Palazzo Mezzanotte da Virgilio e Barabino & Partners, con il supporto di Borsa Italiana.

«Si deve trovare una soluzione, è indispensabile arrivarci, lo shopping domenicale è fondamentale per le aziende del settore e genera il 10-15% dei ricavi. È irrinunciabile», ha detto.

Il tema commerciale è molto sentito dalla società: se lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina «non ha avuto ricadute particolari» sulle attività di Geox «rischi potrebbero arrivare da una hard Brexit che speriamo non ci sia», ha spiegato Mascazzini.

Un impatto c'è invece stato a causa di embarghi e sanzioni: «Abbiamo avuto ricadute a causa dei mercati che non possiamo più seguire come prima. Per esempio Turchia, Tunisia e il Far East. Le recrudescenze in Iran hanno di fatto tagliato il business», ha sottolineato il direttore finanziario Livio Libralesso, spiegando che la società «parte dall'assunto che le tensioni continueranno, motivo per cui il business plan è focalizzato su altro, come l'aumento della produttività e della marginalità».

Il piano strategico al 2021 di Geox «è realistico e ambizioso» allo stesso tempo e avrà un effetto sulla performance del gruppo già nel 2019, che «sarà un anno più positivo, in cui ci dovrà essere un recupero», ma i cui effetti «si vedranno maggiormente nel 2020 e 2021» ancora l'ad Mascazzini.

Parlando della recente volatilità del titolo (a Piazza Affari aveva perso anche il 15% all'indomani della pubblicazione del piano ed è calato ulteriormente nei giorni successivi, salvo poi cominciare a risalire Mascazzini ha spiegato che «anche se questa volatilità non ci entusiasma, neppure ci preoccupa», proprio perchè «ci sono opportunità per fare meglio» e c'è fiducia nella bontà del piano, sui cui «abbiamo avuto riscontri positivi».

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