Mediobanca, la Bce dà il via libera a Del Vecchio per salire al 14 per cento

Luce verde di Francoforte per il rastrellamento da parte della Delfin che porterebbe l'imprenditore bellunese a essere il primo azionista dell'istituto di piazzetta Cuccia. Esclusa la presentazione di una nuova lista per il rinnovo del consiglio d'amministrazione di ottobre
Una sede di Mediobanca senza data diffusa dall'ufficio stampa. ANSA / UFFICIO STAMPA MEDIOBANCA +++NO SALES ? EDITORIAL USE ONLY+++
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MILANO. La Banca centrale europea (Bce) ha dato parere favorevole alla Delfin di Leonardo Del Vecchio per salire dall'attuale 9,9% di Mediobanca fino al 20%. È quanto si apprende da fonti vicine al dossier.
 
La richiesta della Delfin era stata inviata tramite Banca d'Italia a fine maggio e Del Vecchio avrebbe specificato che non intende intervenire sul management, con il mercato che ha già 'promosso' la richiesta di Del Vecchio. Da fine maggio infatti il titolo Mediobanca è salito da quota cinque fino all'attuale livello superiore ai sette euro, con la seduta del 4 agosto che ha segnato una gran corsa tra fortissimi scambi.
 
Delfin si era rivolta a Francoforte, dopo 6 mesi di trattative con via Nazionale, per poter raddoppiare la partecipazione in piazzetta Cuccia da circa il 9,9 fino a un massimo del 20%, sottolineando di essere interessata a un investimento finanziario, escludendo di voler presentare una lista per il rinnovo del Cda alla prossima assemblea del 28 ottobre.
 
Un modo per non far preoccupare toppo i soci del patto di consultazione, che complessivamente controlla il 12,6% e ha oggi come primo azionista Mediolanum al 3,3%, mentre fuori dal patto c'è il gruppo Bollorè con il 6,7%.
 
Se Del Vecchio salisse in breve all'obiettivo del 14% ipotizzato e mai smentito, sarebbe comunque il primo azionista, ma non esprimerebbe nessun rappresentante in consiglio di amministrazione.

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