Messina: "Atlante controllerà Veneto Banca"

"I soci di Veneto Banca non raggiungeranno il 51% e quindi Atlante interverrà in questa operazione e acquisirà il controllo della banca". Parla sicuro Carlo Messina, ceo di Intesa, oggi ad Altavilla Vicentina per ricevere da Matteo Marzotto, presidente Cuoa, l’executive master honoris causa in Finance.
Mentre il ceo, a margine della cerimonia, discuteva con la stampa sull'aumento di capitale da un miliardo dell'istituto di Montebelluna cui Intesa è garante, la Consob ha intanto dato il via libera al prospetto informativo per l'aumento di capitale a servizio della quotazione in Borsa di Veneto Banca. Lo riporta un'agenzia Ansa.
L'offerta partirà, quindi, domani 8 giugno con la trattazione dei diritti di opzione per gli attuali azionisti fino al 22 giugno, mentre l'offerta istituzionale si chiuderà il 24. L'eventuale sbarco in Borsa è previsto il 28, salvo che ci sia un flottante sufficiente, ovvero pari al 25% del capitale.
Il range di prezzo dell'offerta è di 0,1 - 0,5 euro per azione e il fondo Atlante garantirà l'operazione al posto del consorzio guidato da Banca Imi, a patto che al termine dell'offerta da un miliardo di euro ci sia un inoptato pari almeno al 50,01%. Gli occhi sono quindi puntati sull'Associazione Per Veneto Banca, che rappresenta poco meno dell'8% del capitale. L'intenzione è trovare il sostegno degli attuali soci per arrivare a detenere almeno il 25%, ovvero sottoscrizioni per circa 250 milioni di euro.
"La mia certezza sta nel fatto - ha precisato intanto stamani Messina - che le dimensioni del capitale sono tali per cui non è immaginabile che i soci privati possano raggiungere il 51% del capitale. Poi se vogliamo fare scenari teorici e giocare sulle analisi delle teoria, ma nella pratica quello che accadrà è che il Fondo Atlante acquisirà il controllo di Veneto Banca». Su quanto ammonterà il flottante il ceo di Intesa Sanpaolo ha detto di «non essere in grado di dirlo». «Questo bisognerà vederlo - ha aggiunto - alla fine dell'operazione. Di certo rappresenta il punto vero sul quale ci può essere un risultato che può portare anche ad un flottante possibile alla chiusura dei tempi prestabiliti. Qui dipenderà realmente da quanti investitori sottoscriveranno l'operazione".
Sugli scenari attuali e futuri di Veneto Banca, Messina ha dichiarato "che l'aspetto più importante è riportare questa azienda a generare un valore per gli azionisti, avendo raggiunto i requisiti di capitale minimi richiesti dalla vigilanza. Penso che alla fine sia negli interessi di tutti, anche degli azionisti di minoranza, portare a compimento questa operazione, al di là della percentuale finale che gli investitori sottoscriveranno e il cui ammontare conosceremo tra qualche giorno. Come escludo il raggiungimento del 51%, non escludo ci possa essere un flottante".
Quanto a una possibile fusione con Bpvi, il ceo ha precisato: "Non mi sento di fare previsioni, quello che posso dire è che il ruolo di Intesa Sanpaolo è stato di intervenire nel fondo Atlante. Spetterà proprio al fondo valutare questa possibilità". "Noi siamo azionisti di Atlante al 20% quindi non abbiamo interesse a negoziare con le controparti. Ritengo che nel momento in cui sulle due banche verranno fatte delle azioni di ristrutturazione e riportate a condizioni operative positive, l'interesse ci sarà sicuramente".
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