Messina: "Errore non dismettere gli immobili pubblici"
PADOVA. «Credo che negli anni in cui i tassi di interesse erano a zero e con un patrimonio immobiliare di 600 miliardi di euro non aver attuato della manovre di dismissione del patrimonio immobiliare per ridurre il debito pubblico sia stato un errore molto grave. E questo rischia di rivelarsi nella sua gravità quando non ci sarà più lo schermo dei 'quantitative easing' della Bce». Così Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, nel corso del convegno organizzato dal nostro giornale e dall'Università di Padova, dal titolo «Risparmio, giovani, futuro».
«Non può essere trascurato - ha aggiunto - che siamo un Paese dove si sta tornando a meccanismi politici basati sul proporzionale che assicurino la governabilità per affrontare i problemi reali del paese anche garantendo una crescita del Pil con manovre sull'aumento della produttività e la riduzione delle imposte. Purtroppo con un debito come il nostro un eventuale shock dei mercati rischierebbe di portare a nuove recessioni, impossibilitati a ridurre le tasse».
Messina dice che Il governo, col decreto salva-banche, ha fatto «una manovra di fortissima riduzione del rischio sistemico» per il mondo bancario e «immaginare che vascelli colino a picco è molto difficile visto il paracadute pubblico». Per il banchiere «si può discutere se andasse fatto prima». In ogni caso, ha concluso Messina, «il governo ha posto un reale paracadute» ma «non escludo che sofferenze ci siano».
«Siamo già usciti da questa situazione di tempesta perfetta, che è terminata ma ha lasciato moltissimi danni», sostiene Messina.
Questi danni, ha aggiunto, si vedono «nei bilanci delle banche con i crediti non performing, che sono la traduzione del credito dato a imprese che sono andate in crisi, e nella disoccupazione, specialmente in quella giovanile». Negli ultimi due anni, tuttavia, «sia a livello mondiale che nel nostro paese» la situazione è migliorata e in particolare in Italia «l’1% di crescita del pil è stabilmemte acquisito». «C’è un recupero di livelli importanti di investimento ma serve garantire un’accelerazione e un aumento della produttività», ha concluso Messina.
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