Mion verso il rinnovo al vertice di Edizione, tensioni fra i Benetton, Luciano fuori dal coro

TREVISO. Il 18 di maggio si riunirà il consiglio di Edizione, holding che controlla il vasto impero miliardario della famiglia Benetton. Sul tavolo un'informativa sulle partecipate, in uno dei momenti storici più difficili, forse il più grave, dopo la morte di Gilberto e il Ponte Morandi, della storia imprenditoriale della dinasty di Ponzano Veneto. In questa fase va in scadenza il consiglio a guida Gianni Mion, a fine giugno, infatti, scadrà il mandato affidato allo storico manager della famiglia veneta. Pare che la predisposizione sia quella del rinnovo del mandato a Mion e dell'intero consiglio.
O meglio l'impostazione dovrebbe essere per la continuità, vista la fase economica che sta attraversando, per usare un termine medico, un momento parossistico. Tutte le controllate dell’impero, fatta esclusione per Cellnex (il ritorno dei Benetton alle Tlc voluto dall’ex Marco Patuano), hanno subito uno stop imposto dal lockdown di circa due mesi. Con una strascico di incognite che gravano sul futuro a causa delle incertezze sulla ripresa dell’economia e degli spostamenti.

Dall'andamento di Adr, che nei mesi della chiusura ha registrato cali di traffico con punte del 98%. Da inizio anno il calo per gli aeroporti di Roma è stato del 56% e del 52% per quello di Nizza. Per quanto riguarda l'andamento di Autostrade, alle prese con i cali del traffico nei mesi di marzo e aprile e con la matassa da sbrogliare relativa alla trattativa con il Governo per l'ingresso di nuovi soci. Aspi ha registrato da inizio anno un calo del traffico del 39%.
Le altre reti controllate da Atlantia vedono una riduzione da inizio anno del traffico del 34/35% per le infrastrutture spagnole e francesi, del 13% per quelle brasiliane e del 25% per le cilene. Senza dimenticare United Colors che con la chiusura forzata ha chiaramente subito un calo delle vendite, come per tutto il settore retail nel mondo, d'altronde. Condizione cui non è sfuggita neppure, ovviamente, Autogrill. In questo quadro bisogna ricostruire la prima linea di Edizione, tenendo presente che il direttore generale Carlo Bertazzo in questo momento guida Atlantia e che Mion è in scadenza di mandato.

Il problema, come sempre, è armonizzare i quattro rami della famiglia, vedremo nelle prossime settimane come si riuscirà a creare una sintesi tra le diverse anime. Una sintesi, che, finora, pare convergere verso una riconferma di Mion per ulteriori 12 mesi. Ma non è escluso che la proroga potrebbe anche essere per l’intera durata di un mandato pieno, cioè triennale.
La cosa più urgente è identificare una guida che affianchi la presidenza Mion, visto che il fidato Bertazzo ora è impegnato nella holding infrastrutturale. Nel contesto va registrato il nervosismo del ramo di Luciano, che avrebbe preferito in questi ultimi 12 mesi riuscire a vedere l’avvio di un nuovo percorso che da Mion traghettatore avrebbe dovuto condurre ad una nuova stabilità della holding.
Fatto che per le circostanze venutesi a creare, il difficile negoziato sulla controllata Autostrade, ma anche la decisione di giubilare Patuano, che invece Luciano e i figli avrebbero voluto ancora alla guida di Edizione (si dice per seguire anche i desideri del fratello Gilberto), sono andate in un’altra direzione. La traversata guidata da Mion di Edizione nella nuova era necessiterà di altro tempo, sperando che la famiglia sia in grado di restare unita fino all’approdo.
Roberta Paolini
Riproduzione riservata © il Nord Est