Moncler, nessuna acquisizione e focus sulla Cina

Remo Ruffini, ceo della maison del piumino, il cui cuore produttivo è a Trebaseleghe (Padova), non vede acquisizioni di marchi italiani nel suo futuro. Lo scrive oggi Affari&Finanza in un’intervista al top manager e azionista di Moncler
Remo Ruffini, davanti ai modelli Moncler a Palazzo Mezzanotte
Remo Ruffini, davanti ai modelli Moncler a Palazzo Mezzanotte

PADOVA. Remo Ruffini, ceo della maison del piumino, il cui cuore produttivo è a Trebaseleghe (Padova), non vede acquisizioni di marchi italiani nel suo futuro. Lo scrive oggi Affari&Finanza in un’intervista al top manager e azionista di Moncler. Anche se i brand di casa nostra, aggiunge, avrebbero bisogno di una svolta come quella affrontata da Moncler nell’arco degli ultimi 15 anni.

Ritiene infatti necessario continuare a canalizzare tutte le risorse, sia in termini di tempo che di denaro, sullo sviluppo del brand Moncler. Ruffini ha inoltre aggiunto che la Cina rappresenta il mercato con le maggiori opportunità in termini di espansione del network di Moncler, per la quale è prevista la presenza di 30 stores nei prossimi 10 anni.

Ruffini mira a vedere il settore del lusso che si sposta dall’esclusivo all’inclusive, dicendo che sarebbe strumentale per la crescita futura nel paese. La maison ha costantemente abbassato il prezzo medio in Cina negli ultimi anni, riducendo il divario contro l’Europa, e ha fatto una ulteriore riduzione del 3,5% dopo la recente diminuzione dei dazi all’importazione.

Infine, Moncler continuerà a espandere gradualmente la sua rete di vendita al dettaglio con le nuove aperture recenti a Dubai e Oslo. Intorno alle 10.15 il titolo della maison edel piumino scambia in territorio positivo a 39,5 euro con un rialzo dell’1,26%. Sale dello 0,45% anche l’indice settoriale della moda mentre arretra dello 0,39% Piazza Affari.
 

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