Montasio Dop, sale il prezzo a causa dei rincari delle materie prime

Di fronte ad un trend che rischia di piegare le stalle, la cui marginalità è ormai azzerata, che fare? Se l’è chiesto il direttore del consorzio Renato Romanzin che ha iniziato a ragionare su un’opzione poco piacevole ma necessaria: ritoccare all’insù il prezzo del formaggio, per poterne spalmare la differenza lungo la catena di trasformazione, in particolare a vantaggio degli allevatori.

L’ipotesi allo studio è di aumentare di 7/8 centesimi il costo dell’etto di Montasio che significa 70/80 centesimi al chilo.

«È necessario – afferma Romanzin – creare le giuste condizioni per garantire un’adeguata remunerazione alla filiera. Una filiera, quella associata al nostro Consorzio, che vanta oltre 873 allevatori, 42 caseifici produttori e 15 stagionatori». Aumentare lievemente il prezzo è oggi una necessità. «Gli allevatori sono sotto pressione da un rialzo dei costi che ha ridotto la marginalità. Una situazione ormai insostenibile – afferma – che richiede un intervento comune di tutti gli attori della filiera. Perché solo attraverso un miglioramento della situazione economica degli allevamenti e con una più equa redditività delle produzioni lattiero-casearie, gli allevatori potranno portare avanti gli ingenti sforzi già sostenuti e continuare a dare il loro contributo al raggiungimento delle ambiziose sfide alle quali stanno lavorando».

L’impegno è richiesto da monte a valle, dalla stalla alla Gdo. Da qui l’appello «alle catene distributive, affinché ci vengano incontro e recepiscano l’effettiva difficoltà».

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