Municipalizzate: Verona e Vicenza sospendono la fusione Agsm-Aim
VERONA - I sindaci di Verona, Federico Sboarina, e di Vicenza, Achille Variati, prendono atto, di comune accordo e sentite le rispettive Aziende, che ad oggi non ci sono più i tempi necessari per portare a pieno compimento le trattative finalizzate alla fusione tra Agsm e Aim, prima dell'ormai imminente tornata elettorale del Comune di Vicenza.
Si sottolinea che «questa operazione dell'integrazione delle due società di servizi che resta un obiettivo per entrambe le città, tanto che le due aziende continueranno il dialogo, considerando la fusione strategica».
Il progetto per la fusione tra le due multiutility comunali era stato approvato il 9 giugno scorso in una delle ultime delibere della giunta guidata dal sindaco Flavio Tosi, in seguito il 21 giugno Agsm e Aim avevano inviato ai rispettivi comuni il protocollo d'intesa.
«Per Verona - ha dichiarato Sboarina - la strategia di aggregazione con Vicenza è naturale e significativa».
«Il rallentamento politico di questi mesi - ha spiegato - è solo momentaneo, intendiamo infatti portare avanti il progetto, attraverso il confronto costruttivo con il Comune di Vicenza, un rapporto che per quanto mi riguarda è stato molto positivo con il sindaco Variati e che mi auguro prosegua con il suo successore. Infatti, la fusione non è soggetta a logiche politiche bensì all'interesse dei rispettivi territori e dello sviluppo industriale».
«Le due società - ha aggiunto Variati - hanno caratteristiche industriali similari e complementari, avendo entrambe un brand riconosciuto, consolidato, radicato. Insieme, per fatturato, dipendenti, margine operativo lordo, utile, possono rappresentare un polo energetico e dei servizi tra i più importanti d'Italia, a vantaggio dei cittadini e di interesse per il mercato finanziario».
Variati ha precisato che «la fusione tra le due società, però, non può che basarsi su una valutazione di concambio rigorosa, fondata esclusivamente su analisi finanziarie certificate, e su una governance equilibrata e su un piano industriale di sviluppo strategico condivisi»
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