Nasce la doc unica per il Pinot grigio "delle Venezie"
VERONA - Con la convocazione di tutti i soggetti interessati alla procedura di "pubblico accertamento" sul nuovo disciplinare di produzione, si fa più vicino il riconoscimento della nuova Doc Pinot grigio "delle Venezie".
Oggi a Verona, nell'auditorium Verdi della Fiera, i rappresentanti delle categorie dei produttori del Nordest e le tre Regioni interessate (Veneto, Friuli e Trentino), si sono confrontati sulla proposta di disciplinare messa a punto dall'Associazione temporanea di scopo, d'intesa con il ministero per le politiche agricole.
La proposta è stata approvata.
Il 2 settembre a Roma atteso l'ok definito del ministero.
«Con il riconoscimento della Doc e della relativa "fascetta di Stato" - ha dichiarato l'assessore all'agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, in apertura dei lavori, affiancato dai colleghi di Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli e del Trentino Alto Adige, Michele Dallapiccola - nasce una nuova Doc dal potenziale produttivo di circa 300 milioni di bottiglie l'anno, che rappresenterà il 90 per cento del Pinot nazionale. I consumatori vedranno così garantite l'origine e la piena tracciabilità della bottiglia, grazie a verifiche puntuali sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti, dalla vendemmia all'imbottigliamento. Il rispetto del disciplinare di produzione della nuova Doc, che coinvolgerà 20 mila ettari di vigneti, di cui oltre la metà in Veneto, offrirà a produttori e imbottigliatori uno strumento in più per competere, con un nome e un marchio di assoluto prestigio, nel mercato internazionale».
Soddisfazione dall'assessore del Fvg Cristiano Shaurli «per un percorso che permetterà alla Doc interregionale di elevare la qualità, la trasparenza e la riconoscibilità sul mercato del Pinot grigio».
La soddisfazione «è doppia - ha proseguito Shaurli - perchè contestualmente si parte per portare la Ribolla Gialla solamente nelle Doc e Igt del Fvg, non solo con l'avvallo di tutti ma anche con la disponibilità di Veneto e Trentino, che ringrazio».
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