Nasce l'Eco Industrial Park a Ponterosso
PORDENONE. La Zona Industriale Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento vuol diventare il primo Eco Industrial Park italiano.
Per questo ha varato un vasto progetto che coinvolge Regione, Arpa ed enti locali e si propone controllo costante dell'ambiente, sicurezza per dipendenti e cittadini, osservanza delle leggi e, aspetto non trascurabile, risparmio per le singole aziende insediate.
I primi passi sono già stati avviati: intanto il Consorzio Zipr ha raddoppiato la cifra in bilancio destinata all'ambiente. Quindi è stato sottoscritto un protocollo di massima tra lo stesso Consorzio, il Comune di San Vito al Tagliamento, l'Azienda Sanitaria e l'Arpa.
Ora si passa alle vie di fatto. “Fondamentale – osserva Renato Mascherin, presidente del Consorzio Zipr e amministratore delegato di Brovedani S.p.A.– è l'attivazione di un tavolo comune con Regione e Arpa per definire un protocollo operativo. Attualmente, infatti, non disponiamo di dati ambientali complessivi sullo stato ambientale della Zona Industriale. Il protocollo sarà essenziale per la creazione di un 'data base' a norma di legge che, oltre a fotografare la situazione in atto, possa rappresentare il punto di partenza di tutte le successive e costanti verifiche”.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione nell'intera area industriale di una serie di centraline per il continuo controllo di suolo, acque superficiali e acque profonde, aria, rumore, odori e perfino stato di salute delle essenze arboree.
“Abbiamo già cominciato il monitoraggio - spiega Daniele Gerolin, responsabile tecnico e commerciale della Zipr – attraverso pozzi spia sulle falde. Ora è evidente che abbiamo bisogno di una guida ufficiale, cioè un protocollo che riconosca ufficialmente i dati che saranno raccolti.
Nel contempo renderemo più semplice il lavoro che le ditte devono compiere per legge e offriremo loro un notevole risparmio di risorse”.
“Sì, perché il Consorzio – aggiunge Mascherin – ha sempre avuto una particolare attenzione per l'ambiente naturale del sito Ponte Rosso. Ora vogliamo conoscere lo stato di salute complessivo della zona industriale.
E partiamo creando una sorta di 'punto zero' della situazione offrendo garanzie alle aziende e a chi ci lavora”. Dopo la firma del protocollo d'intesa con il Comune, l'Azienda Sanitaria e l'Arpa, la Zipr punterà a diventare una sorta di “zona pilota”, un esempio per l'intero Friuli Venezia Giulia.
Si cercherà, dunque, di attivare un tavolo di incontro con l'assessorato regionale all'Ambiente, l'assessorato alle Risorse Agricole e Forestali e l'Arpa.
“È in questa sede – conclude il presidente – che intendiamo ufficializzare il progetto, definire le corrette modalità di lavoro, valutare le possibilità di utilizzo dei dati ambientali raccolti nei monitoraggi, creando una maggiore consapevolezza degli eventuali rischi e offrendo al territorio un'ulteriore garanzia”.
Riproduzione riservata © il Nord Est