"Nel capitale di Veneto Banca le risorse del territorio"

Negli auspici del presidente di Intesa Sanpaolo un aumento di capitale senza fondo di garanzia e senza Atlante

TRENTO - L’auspicio del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, è che per l’aumento di Veneto Banca «questo territorio, che è ricco di imprenditorialità e anche di capitali voglia avere la sua banca e quindi che non sia necessario l’intervento del consorzio di garanzia e di Atlante».

Lo ha detto, a margine del festival dell’Economia di Trento, lo stesso Gros-Pietro.

A chi gli ha chiesto che cosa accadrebbe se dal mercato arrivasse una sottoscrizione per oltre il 50% dell'aumento, che non consentirebbe l'intervento di Atlante il quale avrebbe posto come condizione per la subgaranzia prestata al consorzio di avere il 50,1% della banca post-aumento, Gros.Pietro ha risposto: «Su questo non voglio entrare».

La condizione posta da Atlante «è una loro scelta e noi rispettiamo le decisioni di Atlante. Quello che è chiaro è che Atlante ha una missione: quella di creare valore per gli azionisti e per il sistema. Quindi se entra in una banca è per avere gli strumenti per ristrutturare. Non è nella missione di Atlante fare l’azionista finanziario».

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