No degli artigiani trentini al credito d'imposta sulla sanificazione al 9 per cento

Dura nota dell'associazione, il presidente Segatta parla di una presa in giro e parla di una rimodulazione del tutto inaccettabile

TRENTO.  «Forte disappunto» viene espresso dall'Associazione artigiani trentini per il credito d'imposta sulla sanificazione ridotto al 9%. Il credito d'imposta, previsto nel Decreto Liquidità - ricorda l'Associazione artigiani - doveva essere pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 fino a un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, corrispondente ad una spesa massima ammissibile pari a 100.000 euro. In base alle domande presentate il credito d'imposta è stato rimodulato e spetta ora nella misura del 9,39 % delle spese sostenute nel 2020.

«Non possiamo che esprimere grande rammarico per questa presa in giro, auspicando una doverosa integrazione degli importi» afferma il presidente degli Artigiani trentini, Marco Segatta. «Tante imprese - aggiunge - hanno dovuto ma anche, con grande senso di responsabilità, voluto investire in questi presidi a tutela dei lavoratori e dei clienti, convinti di avere un aiuto dallo Stato che ora è rimodulato in maniera assolutamente inaccettabile».

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