Nominato il Cts dell’economia «per progettare il Veneto che verrà»
Presentato il Comitato tecnico strategico di Veneto Sviluppo: un pool di esperti in grado di indicare la rotta al mondo politico in ambito tecnologico ed economico. E investire i 220 miliardi del Recovery Plan
VENEZIA. Un Cts, Comitato tecnico strategico, per il rilancio dell’economia del Veneto.
Sarà «un think tank che prende vita dalla presa di coscienza che il Covid rappresenta un big bang della storia, ed è quindi un un advisory board per discutere del giorno che verrà ma anche Veneto del futuro».
Così lo ha definito il governatore della Regione, Luca Zaia, nel corso della presentazione, avvenuta a a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale, del Cts, il Comitato tecnico strategico, di Veneto Sviluppo.
La mission del board, una sorta di “Cts dell’economia”, sarà: promozione dello sviluppo economico e sociale del Veneto, quale strumento di attuazione della programmazione regionale; promozione dell’attiva presenza e competitività, nei mercati interni ed esteri; promozione della formazione e del consolidamento delle strutture finanziarie; superamento degli squilibri territoriali e settoriali esistenti.
I membri sono professori universitari ed esperti di formazione scientifica, giuridica ed economica, con conoscenza della realtà territoriale, economica, sociale e giuridica del Veneto, che nel proprio ambito vantano livelli professionali di assoluta eccellenza. Lo compongono i professori Paolo Villoresi, Elisa Barbieri, David Bolzonella, Stefano Debei, Vito Di Noto, Francesca Gambarotto, Andrea Giovanardi, Paolo Gubitta, Giorgio Palù, Alessandro Sperduti e Dario Stevanato.
«Non è un parlatoio di professionalità eccellenti - ha sottolineato il Governatore - ma un gruppo di lavoro che progetterà il Veneto che verrà. Lo facciamo con le difficoltà di un ente pubblico e nella ristrettezza di disponibilità, ma siamo pronti ad investire. Sarà un lavoro di servizio per la nostra Regione, anche alla luce di un Pnrr che metterà sul piatto 220 miliardi di euro di risorse».
Uno stanziamento importante nella partita per il rilancio economico.
«Si fa un gran parlare del fatto che in Italia non siamo in grado di utilizzare i fondi europei. Questo non è vero, almeno per il Veneto. Siamo già utilizzatori di grandi finanziamenti comunitari e lo saremo ancora di più», ha rimarcato Zaia, sottolineando che al Cts va il compito «di indicare la rotta a medio e lungo termine al mondo politico in ambito tecnologico ed economico».
Sul Recovery Plan «partiamo tutti sullo stesso livello, poi vedremo chi correrà di più e chi meno. Le Regioni che avranno progetti riceveranno i finanziamenti, le altre, invece, no».
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