Ogni anno 83 miliardi di euro e 790 000 posti di lavoro persi nella Ue a causa di contraffazione e pirateria

In Italia l'Euipo stima nel 7,5% delle vendite nei vari settori il danno provocato al Paese. Tra le aree più colpite, il Nordest dove si concentra buona parte della produzione del sistema-moda

UDINE - Con l'avvicinarsi delle festività, milioni di acquirenti in tutti i 28 paesi dell'UE comprano i regali di Natale per familiari e amici.

Tuttavia, l'impatto economico negativo dei prodotti contraffatti e riprodotti abusivamente dura tutto l'anno.

Una serie di studi condotti dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) attraverso l'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale stima una perdita annuale pari a oltre 48 miliardi di euro — o il 7,4 % di tutte le vendite — in nove settori, a causa della presenza di merci contraffatte sul mercato.

Si stima che in Italia le perdite dovute alla contraffazione siano il 7,5% delle vendite in questi settori analizzati.

Questo si traduce in oltre 100.000 posti di lavoro persi, dei quali 68.000 direttamente nei settori.

Questa percentuale è appena superiore alla media UE, con i settori dell’abbigliamento, calzature e medicinali che risultano particolarmente colpiti.  

L'impatto sulle regioni è intuibile se si considera che a Nordest si concentra buona parte del sistema-moda italiano, con produzioni di abbigliamento, calzature, pelletterie sempre più esposte alla contraffazione.

Non dimenticando il settore alimentare e del vino.

Nella Ue altri 35 miliardi di euro vengono persi ogni anno a causa degli effetti indiretti della contraffazione e della pirateria in questi settori, poiché i produttori acquistano quantità inferiori di prodotti e servizi dai fornitori, generando effetti a catena anche in altri ambiti.

I nove settori interessati sono: prodotti cosmetici e di igiene personale; abbigliamento, calzature e accessori; articoli sportivi; giocattoli e giochi; gioielli e orologi; borse; industria discografica; alcolici e vino; e prodotti farmaceutici.

Le mancate vendite si traducono in una perdita diretta o nella mancata creazione di quasi 500 000 posti di lavoro in questi settori nell’UE: i legittimi produttori e, in alcuni casi, i distributori di tali prodotti impiegano infatti meno personale di quanto farebbero se non esistessero la contraffazione e la pirateria.

Prendendo in considerazione gli effetti a catena che i prodotti contraffatti hanno su altri settori, si aggiunge la perdita di ulteriori 290 000 posti di lavoro in altri comparti dell’economia dell’UE.

Gli studi sono stati condotti tra marzo 2015 e settembre 2016 dall'EUIPO per fornire un'immagine più completa del costo economico della contraffazione e della pirateria nell'UE.

La serie di studi analizza altresì l'effetto delle merci contraffatte sulle finanze pubbliche.

In totale, la perdita annua di gettito fiscale derivante dalla contraffazione e dalla pirateria in questi nove settori è stimata a 14,3 miliardi di EUR, in termini di perdita di entrate fiscali, IVA e accise. I

l direttore esecutivo dell’EUIPO, António Campinos, ha dichiarato: "Ci auguriamo che i risultati di questi studi aiuteranno i consumatori a compiere scelte più informate. Ciò è ancora più importante in questo periodo dell'anno in cui i consumatori e i cittadini procedono ai loro acquisti natalizi e scelgono i regali per i loro cari. Attraverso il nostro lavoro di analisi e relazione riusciamo a comprendere l'impatto economico della contraffazione e della pirateria sulle vendite e sull'occupazione. La situazione varia nei diversi Stati membri, ma l'immagine generale derivante dalla serie di studi è chiarissima: la contraffazione e la pirateria hanno un impatto negativo sull'economia e sulla creazione di posti di lavoro nell'UE".

 

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