Oltre 380 start up, ecco il fiore all'occhiello del Veneto

Presentato il censimento statistico 2015 "Il Veneto si racconta". Le start up sono cresciute del 50%: il Veneto è la seconda regione italiana per propensione innovativa delle imprese. Record di arrivi per il turismo

Primi segnali di ripresa dal Rapporto statistico regionale 2016. «Il Veneto si racconta, il Veneto si confronta» presentato oggi a Padova: a cominciare dalla ricchezza, che ha visto il Pil veneto nel 2015 crescere dell'1%, un tasso leggermente superiore alla media nazionale (0,8) e si prevede per il 2016 un aumento dell'1,2%. Gran parte del Pil, più di un terzo, proviene dalla forte propensione all'export: nel 2015 le esportazioni venete hanno superato la soglia dei 57,5 miliardi di euro, in aumento del 5,3% rispetto al 2014, variazione percentuale massima dal 2011.

Anche per l'effetto dell'Expo, il mercato dell'export agroalimentare veneto si è chiuso, nel 2015, con un valore che sfiora i 6 miliardi di euro: +3,9% per la nostra regione, +1,8% per l'Italia. Fiore all'occhiello dell'economia veneta inoltro la spinta innovativa e la ricerca. Un esempio sono le 380 start-up innovative presenti in Veneto (dato rilevato a febbraio 2016), che registrano un aumento di oltre il 50% rispetto al 2015 e che posizionano il Veneto come seconda regione italiana per propensione innovativa delle imprese.

Dal punto di vista del turismo il Veneto risulta tra le mete preferite. Il 2015 è per la regione l'anno dell'ennesimo record degli arrivi - oltre 17 milioni - un milione in più rispetto all'anno precedente (+6,1%). In aumento anche le presenze (+2,3%) che risultano nuovamente superiori ai 63 milioni. A livello demografico oggi in Veneto gli anziani sono il 22% della popolazione, in linea con la media nazionale; saranno poco meno del 30% nel 2060. Per quanto riguarda infine il mercato del lavoro, ciò che caratterizza principalmente il 2015 è che finalmente dopo sette anni la disoccupazione diminuisce: nella regione, le persone in cerca di lavoro diminuiscono del 6,2% rispetto un anno fa e si attestano a 156.629.

Il tasso di disoccupazione passa al 7,1%, dal 7,5% del 2014 e la regione conferma ancora una volta il secondo valore più basso fra le regioni italiane, dopo il Trentino-Alto Adige.

Riproduzione riservata © il Nord Est