Origine dei prodotti in etichetta: il Fvg si schiera

La presidente Serracchiani ha firmato il manifesto di Coldiretti. "Una grande battaglia di civilità"

UDINE - "L'Italia non può rinunciare agli elevati standard di qualità raggiunti nell'agroalimentare, ma al contrario deve puntare a soddisfare la domanda che viene dai mercati per innalzare il livello di qualità dei prodotti".

Quindi "no agli Ogm, no agli ormoni, no ai polli varechinati, no alla carne clonata".

E "sì alla difesa dei nostri prodotti, dal prosciutto di San Daniele al Provolone, dal Chianti al Marsala".

Ma per ottenere questo, dentro i prodotti "made in Italy" ci deve essere solo ed esclusivamente materia prima "made in Italy".

Con queste motivazioni la Regione Friuli Venezia Giulia sostiene la battaglia di Coldiretti sull'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine della materia prima.

"E' un diritto dei cittadini sapere da dove arriva ciò che acquistano e portano in tavola - ha spiegato la presidente Debora Serracchiani nel motivare la firma in calce al manifesto di Coldiretti firmato oggi -, ed è anche un modo di tutelare i nostri produttori. E' una battaglia di civiltà".

La scelta della Regione Fvg arriva dopo la manifestazione che Coldiretti ha organizzato a Udine il 2 aprile scorso.

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