Origine in etichetta per latte e formaggi

Il made in Italy vale il 20% in più

ROMA. «È una giornata epocale: avremo l'origine in etichetta di latte e formaggi. L'Italia si conferma apripista su questo fronte cruciale, grazie al lavoro fatto dal Ministro Martina anche a Bruxelles». Così Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Partito democratico in Commissione agricoltura alla Camera.

«Come ha ribadito il Presidente Renzi, il Pd e il Governo si presentano ad allevatori e agricoltori con i compiti fatti» evidenzia.

«Siamo vicini al settore con misure concrete, con il taglio delle tasse e la moratoria dei debiti bancari che hanno dato respiro» osserva ancora Oliverio.

«Con l'etichettatura trasparente si fa un altro grande passo in avanti, a favore dei consumatori che voglio scegliere sempre di più il 100% Made in Italy» chiude il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura alla Camera.

Coldiretti sottolinea che 1,7 milioni di mucche da latte presenti in italia possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d'europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione.

A essere tutelati sono anche i consumatori italiani che hanno acquistato nel 2015- secondo una analisi della coldiretti- una media di 48 chili di latte alimentare a persona mentre si posizionano al settimo posto su scala mondiale per i formaggi con 20,7 chilogrammi per persona all'anno dietro ai francesi con 25,9 chilogrammi a testa, ma anche da islandesi, finlandesi, tedeschi, estoni e svizzeri.

L'obbligo di indicare l'origine in etichetta salva dall'omologazione l'identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali censiti a livello regionale territoriale e tutelati perchè realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razza bovine allevate a livello nazionale.

La scelta di trasparenza fatta in italia è importante per essere più forti anche nella lotta all'agropirateria internazionale sui mercati esteri dove i formaggi made in italy hanno fatturato ben 2,3 miliardi (+5%) nel 2015, conclude la Coldiretti un risultato storico per allevatori e consumatori che nella metà dei casi sono disposti a pagare il vero made in italy alimentare fino al 20% in più ma c'è addirittura un 12% che è pronto a spendere ancora di più pur di avere la garanzia dell'origine nazionale.

Così il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare il via libera all'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt.

«Con l’etichetta obbligatoria annunciata dal Governo per tutti i prodotti lattiero caseari il nostro latte vale di più così come viene riconosciuta la qualità del nostri allevamenti - e' quanto afferma Martino Cerantola di rientro da Milano dove si è celebrato l’appuntamento con il milk day -. Il Veneto realizza un’eccellenza casearia di assoluto pregio visto che più del 60% del latte è impiegato per le pezze blasonate».

Per esempio per il Grana Padano si lavorano più di 4 milioni di quintali di latte, per l’Asiago quasi 2 milioni, altrettanto significativa è il quantità per il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana.

Chiudono la classifica il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana. Il capoluogo lombardo e' stato raggiunto anche da molti giovani del nord est  partiti all'alba da tutte e sette le province e guidati dal delegato Alex Vantini.

Proprio dal palco del MiCo di fronte a migliaia di agricoltori italiani, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina hanno annunciato il via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt. 

«Un risultato storico per i nostri allevatori - commenta Cerantola - da troppo tempo alle prese con le distorsioni del mercato, con dei prezzi a dir poco assurdi che nemmeno pagano le spese vive e con la concorrenza sleale di prodotti che arrivano dall’estero senza alcuna garanzia di qualità e origine».

Finalmente possiamo “mettere la firma” sulla nostra produzione di latte, formaggi e yogurt che è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione. 

E’ una bella notizia anche per i consumatori che nella metà dei casi sono disposti a pagare il vero Made in Italy alimentare fino al 20% in più ma c’è addirittura un 12% che è pronto a spendere ancora di più’ pur di avere la garanzia dell’origine nazionale.

Finalmente un risultato che arriva a undici anni esatti dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani.

Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy che riguarda tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta.La scelta di trasparenza fatta in Italia - conclude Cerantola - è importante per essere più forti anche nella lotta all’agropirateria internazionale sui mercati esteri dove i formaggi Made in Italy hanno fatturato ben 2,3 miliardi (+5%) nel 2015.

 


 

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