Padova, l’ospedale nasce “assediato” dagli hub privati

Un’operazione destinata anche a cambiare il volto di Padova valorizzando anche dal punto di vista immobiliare un’area che fino ad oggi era considerata di seconda fascia. E sono diverse le imprese immobiliari che hanno messo gli occhi sulle aree che saranno vicine al nuovo ospedale. Il progetto non è solo quello di costruire strutture residenziali, ma anche veri e propri “hub medicali”
Giorgio Barbieri

Sorgerà nel quartiere San Lazzaro di Padova l’area dove sanità pubblica e privata si troveranno a dover convivere una a fianco all’altra. Perché è qui che sta per nascere il nuovo ospedale della città del Santo, un’opera mastodontica che occuperà 192.600 metri quadrati di superficie. L’investimento previsto è infatti di quasi 600 milioni di euro per dare vita al più grande polo sanitario del Veneto e tra i principali d’Italia.

Un’operazione destinata anche a cambiare il volto di Padova valorizzando anche dal punto di vista immobiliare un’area che fino ad oggi era considerata di seconda fascia. E sono diverse le imprese immobiliari che hanno messo gli occhi sulle aree che saranno vicine al nuovo ospedale.

Il progetto non è solo quello di costruire strutture residenziali, ma anche veri e propri “hub medicali” dove troveranno collocazione tutti i servizi collegati all’attività ospedaliera. Dei 192.600 metri quadrati complessivi di San Lazzaro, 86.670 saranno di superficie sanitaria e 48.150 dedicati a ricerca, didattica e trasferimento tecnologico. A questi si aggiungeranno i 57.780 metri quadri di superficie non sanitaria.

L’intero progetto poggia su alcuni principi innovativi come l’utilizzo di materiale rinnovabile, elementi ecologici, tetti verdi, fonti rinnovabili per l’energia e una cornice verde che abbracci l’intero polo creando un collegamento armonioso con il contesto urbano circostante. I posti letto saranno 963: di questi, 391 in area medica (con 16 dei 58 primariati attribuiti dalle schede di dotazione ospedaliera), 432 in area chirurgica (18 apicalità), 90 in terapia intensiva (4 apicalità), 20 in area riabilitativa e 30 riservati ai pazienti. L’investimento complessivo è stimato in 591 milioni di euro, di cui 482 per la costruzione degli edifici e la realizzazione degli impianti e 109 per attrezzature e arredi.

La grande trasformazione che vivrà Padova nel prossimo decennio non è certo passata inosservata. E già si conoscono i primi progetti che cambieranno il volto della città. Il più noto è lo “Zairo Urban Forest”, un complesso residenziale e direzionale che sorgerà nei 70 mila metri quadrati che la holding Gruppo Industrie Edili di Agostino Candeo ha rilevato nel 2020 dalla Via San Lazzaro Properties. Un intervento che si colloca tra il nuovo polo ospedaliero e l’Arco di Giano, nuova infrastruttura che collegherà il quadrante Est della città con il centro urbano. Il progetto prevede la realizzazione di tre torri e di un grande “hub medicale” che si inserisce alla base della tower principale oltre che nell’area ovest del compendio. «Spazi ad altissimo contenuto tecnologico dedicati al mondo sanitario nel quale troveranno collocazione tutti i servizi collegati all’attività ospedaliera, con la presenza di una moderna ed evoluta residenza sanitaria assistenziale (RSA) oltre ad un asilo nido green ad emissioni zero», fanno sapere da Industrie Edili Holding. Le superfici dedicate all’hub medicale sfiorano i diecimila metri quadrati e sono collocate su una piastra a tre livelli. Il progetto prevede che la facciata sia realizzata in lamiera metallica stirata ondulata in modo tale che assuma l’effetto ottico di un tendaggio per schermare l’edificio.

Anche il gruppo Tonazzo (100 milioni di fatturato all’anno e 120 dipendenti nella sede operativa del gruppo che si trova a Villanova di Camposampiero) sta lavorando da tempo ad un’operazione analoga: riqualificherà l’area nei pressi della Kione Arena per costruire due fabbricati di 2.300 metri quadrati con destinazione commerciale e direzionale. E con ogni probabilità ci saranno spazi anche per realizzare uffici e ambulatori della sanità convenzionata e per l’insediamento di altri servizi per la collettività, proprio alla luce del nuovo ospedale regionale previsto nelle immediate vicinanze.

Il nuovo ospedale cambierà il volto della zona di San Lazzaro che si sta presentando a tutti gli effetti come l’area d’oro della città. E non è un mistero che gli immobiliaristi stiano facendo la corsa per acquistare gli ultimi spazi rimasti a disposizione.

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