"Pagheranno i risparmiatori il conto del decreto salva banche"

Adusbef e Federconsumatori bocciano l'accordo Governo-Banca d'Italia, "un bail-in mascherato" che potrebbe venire replicato in altre situazioni di crisi. E dito puntato sulla mancata vigilanza

UDINE, 25 NOVEMBRE 2015 - Il decreto salva-banche, "approvato dal Governo, un bail-in mascherato ed anticipato, per salvare Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara è un bagno di sangue per oltre 100.000 azionisti ed obbligazionisti frodati, ai quali sono state appioppate obbligazioni subordinate, in massima parte senza le previste e doverose informazioni Mifid sulla rischiosità dell'investimento".

Lo affermano in una nota Adusbef e Federconsumatori.

"Un piano diabolico - spiegano le associazioni dei consumatori - ideato da quella Banca d'Italia inidonea a garantire i diritti dei risparmiatori, fatta propria dalle stesse banche socie (Intesa, Unicredit ed Ubi, che hanno anticipato la liquidità al fondo di risoluzione, porteranno in perdita 4 miliardi, generando minor gettito per l'erario di 1 miliardo, beneficeranno del taglio dell'Ires e con la garanzia della CDP non ci perderanno nulla), approvato a scatola chiusa dal governo, che non ha analizzato chi avrebbe poi pagato il conto delle perdite, cioè azionisti e titolari di bond subordinati, che si ritrovano in mano carta straccia nell'ennesimo scandalo di risparmio tradito".

Dopo aver affermato per decenni che il sistema bancario italiano era solido e sano, con la Banca d'Italia che ha nascosto la polvere sotto il tappeto (e che per questo dovrebbe essere azzerata), la doccia gelata per oltre 100.000 risparmiatori, con obbligazioni carta straccia per circa 750 milioni di euro.

Adusbef e Federconsumatori, che sospettano l'adozione dello stesso schema per tre banche male in arnese come Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e MPS, hanno attivato le proprie consulte legali per offrire assistenza giuridica a risparmiatori disperati che hanno perso tutto, indotti dai cattivi consigli delle stesse banche ad acquistare bond subordinati spacciati per sicuri, non escludono di chiamare in giudizio le responsabilità di Bankitalia e Consob, la cui tardiva ed omessa vigilanza ha prodotto l'ennesimo scandalo di risparmio tradito addossato alle famiglie ed agli incolpevoli utenti dei servizi bancari e finanziari.

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