Palladio, c’è Meneguzzo sua l’offerta da 85,5 mln

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Su Palladio è arrivata l’offerta. La busta con il candidato a rilevare il 9% della holding finanziaria, delle diverse attività nei fondi Vei e il quasi 10% nella cassaforte Sparta, che controlla tutta la catena, è stata aperta venerdì. Ed il candidato compratore è Roberto Meneguzzo. Insieme al figlio Jacopo e a Giorgio Drago già azionista di maggioranza della finanziaria vicentina. L’offerta di Meneguzzo sarebbe di 85,5 milioni di euro. Quindi 500 mila euro in più rispetto alla base d’asta da cui i liquidatori di Veneto Banca facevano partire le offerte. Ora per le clausole di gradimento e prelazione, contenute negli statuti delle diverse società in vendita, bisognerà aspettare che si pronuncino gli altri soci. Un passaggio più formale che sostanziale, ma che va fatto.

Con la vendita della partecipazione in Palladio da parte di Veneto Banca si scrive la parola fine su un’era della finanza veneta. La ex popolare di Montebelluna, nell’era di Vincenzo Consoli, fu proprio il braccio finanziario che sostenne Palladio, Amenduni e Finint chiusi nel veicolo Ferak a comprarsi il pacchetto Generali di UniCredit. Fu un partner fondamentale dei finanzieri veneti. L’asta si è chiusa il 3 agosto. In vendita oltre il 9,8% di Palladio Holding-Pfh, in cui Veneto Banca è tra i partner finanziari insieme a Intesa Sanpaolo (9%), Banco Bpm (8,6%) e Montepaschi (0, 5%), ci sono azioni e strumenti finanziari nel fondo Vei capital, in Vgh, il fondo dedicato alle infrastrutture, e infine le quote in Sparta Holding. Sparta è il primo anello della catena, dentro ci sono Roberto Meneguzzo e il figlio Jacopo e Giorgio Drago. Palladio nel 2017 ha chiuso con 20 milioni di utile, in recupero dai 26 milioni di rosso del 2016.—

R.P.

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