Pareri di esperti e richiesta di tempi stretti: via alla controffensiva di D’Agostino al Tar
TRIESTE È partito ieri sera il ricorso al Tar del Lazio di Zeno D’Agostino contro la sentenza dell’Anac che lo dichiara decaduto dalla presidenza dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale. Una battaglia legale che si spera rapida, al massimo settimane, e nella quale la Torre del Lloyd si schiera con l’ex presidente: ieri il commissario Mario Sommariva ha firmato il mandato ai legali per costituirsi in giudizio al fianco di D’Agostino e questa mattina dovrebbe arrivare a Roma anche la richiesta dell'Adsp.
Spiega il presidente “decaduto”: «Gli avvocati ci hanno lavorato tutto il fine settimana. Domenica sera il testo della richiesta era pronto, l’ho preso in esame anch’io per dare eventuali consigli». D’Agostino sta anche richiedendo i pareri di esperti legali e del settore portuale: «Stiamo raccogliendo pareri importanti, tra questi quelli di alcuni miei ex colleghi presidenti, anche se stando alla sentenza Anac non potrei nemmeno chiamarli così, perché non sarei mai stato presidente». Tra questi il presidente dell’Autorithy sarda Massimo Deiana e Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Adsp del Mare Adriatico Meridionale. La squadra legale dell'ex presidente è composta da Guido Alpa, Francesco Munari, Federico Tedeschini e Luca Di Donna
Parte del ricorso sarà la richiesta di sospensiva grazie alla quale D’Agostino potrebbe tornare al timone dell’Adsp in tempi brevi. In ogni caso, spiega, la nomina del commissario Sommariva da parte di De Micheli ha alleggerito l’emergenza. L’orientamento dei legali è comunque quello di chiedere procedure celeri: «Nel ricorso viene segnalata la scadenza prossima del mio mandato (a novembre, ndr) e questo è un elemento su cui si basa la richiesta di tempi più veloci». La tempistica auspicata dai legali sta nell’ordine delle settimane.
Comunque vada, le necessità dell’Autorità verranno sbrigate da Sommariva, la cui nomina «non ha data di scadenza», spiega, perché vincola il suo mandato al ripristino degli organi. Finché il procedimento è in corso resterà valido l’incarico commissariale, che con tutta probabilità farebbe da ponte fino alla nomina del presidente in novembre, in caso di sconfitta in sede del Tar.
Ieri il commissario ha avviato le azioni annunciate nei giorni scorsi, non ultima la partecipazione dell’Adsp alla richiesta al Tar laziale: «Ho firmato il mandato per il ricorso - spiega -. La richiesta di sospensiva è nell’ordine delle cose. Il nostro auspicio è che il procedimento si concluda il prima possibile». Ma ieri Sommariva ha anche convocato per il prossimo 11 giugno una riunione del comitato di gestione del porto. Si tratta della riunione interrotta sul nascere, giovedì scorso, dall’arrivo della sentenza dell’Anac: «Approveremo il bilancio e firmeremo degli atti molto importanti per il porto di Monfalcone», precisa il commissario.
Nel frattempo D’Agostino tira le fila dei giorni scorsi: «Sono passato dalle lacrime di frustrazione, per dir così, a quelle di commozione per il sostegno che tutti hanno voluto dimostrarmi», racconta. Resta ferma la collaborazione con il governo, in particolare con la ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli e con il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli: «De Micheli si è messa a disposizione un secondo dopo l’arrivo della delibera dell’Anac - sottolinea D’Agostino -. Abbiamo concordato assieme i passi da fare per mettere al sicuro il lavoro del porto. Il ministro Patuanelli è un punto di riferimento ulteriore, sono in contatto quotidiano con entrambi». La sentenza dell’Anac, ricordiamo, ha dichiarato “decaduto” il presidente a causa dell’incarico da lui assunto nel 2015, quando si fece carico della presidenza di Ttp (controllata dall’Authority) durante il suo mandato commissariale. Quel passaggio, secondo Anac, ha reso “inconferibile” il successivo incarico alla presidenza del Porto nel 2016. —
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