Passa alla Camera la fiducia sul decreto per le banche venete
ROMA - L'Aula della Camera ha approvato la fiducia posta dal Governo sul decreto legge per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza con 318 sì, 178 no e un astenuto.
Il provvedimento è stato votato nella stessa versione approvata dalla commissione Finanze, dove l'unica modifica è stato l'inserimento del testo del Dl sulla sospensione del pagamento di un bond di Veneto Banca.
Dopo la fiducia è iniziato l'esame degli ordini del giorno, sui quali M5S ha preannunciato che numerosi suoi parlamentari si iscriveranno a parlare.
I tempi potrebbero allungarsi molto, visto che sui decreti legge alla Camera non è previsto contingentamento dei tempi; la votazione finale è comunque prevista in settimana.
Poi il decreto, che scade il 24 agosto prossimo, passerà all'esame del Senato.
Il provvedimento sui cui Montecitorio ha approvato la fiducia facilita la liquidazione coatta amministrativa della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, garantendo la continuità del sostegno del credito alle famiglie e alle imprese del territorio.
Le principali misure consistono nella vendita di parte delle attività delle due banche a Intesa Sanpaolo, con il trasferimento del relativo personale.
Per garantire la continuità dell'accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese e per la gestione dei processi di ristrutturazione delle banche in liquidazione, il decreto legge dispone una iniezione di liquidità pubblica pari a circa 4,8 miliardi di euro.
A questa somma cui si aggiungono circa 400 milioni, quale eventuale costo da sostenere per le garanzie prestate dallo Stato sugli impegni delle banche in liquidazione, per un ammontare massimo di circa 12 miliardi di euro.
In questo caso le norme europee hanno consentito, con il via libera della Commissione europea, il ricorso agli aiuti pubblici per facilitare la liquidazione dei due istituti, evitando così le procedure di risoluzione (bail-in).
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