Pedemontana la Regione metterà 300 milioni ma si terrà i pedaggi

Verso la firma di un terzo atto convenzionale tra Regione e Consorzio Sis. Il piano economico finanziario passa da 18,8 miliardi di ricavi a 12,1 miliardi, il bond per il finanziamento da 1,6 miliardi a 1,15 miliardi. La Regione reintrodurrà la leva fiscale dell'addizionale Irpef per 200 milioni di gettito complessivo

PADOVA. La Regione Veneto ha trovato una soluzione per la Pedemontana veneta in impasse da mesi e orfana della struttura commissariale non confermata dal ministero.

"Al termine di un lungo e complesso percorso, è stata individuata una soluzione per il rilancio della superstrada pedemontana Veneta" spiegano da Palazzo Balbi. Si va verso un “Terzo atto convenzionale” che sarà prossimamente sottoscritto fra la concedente Regione Veneto e Concessionario, il Consorzio Sis.

L'atto prevede: un nuovo piano di traffico commissionato dalla Regione e redatto dalla società Area Engineering nel febbraio 2017 che prevede un traffico medio pari a 27 mila veicoli al giorno; tariffe contrattuali scontate, rispetto a quelle originarie, del 23 per cento per i veicoli leggeri e del 16 per cento per i veicoli pesanti.

La titolarità dei pedaggi passa dal concessionario al concedente, con successiva diminuzione degli introiti della concessione per Sis pari a 6,7 miliardi di euro (si passa da 18,8 miliardi a 12,1 secondo il nuovo Piano economico finanziario presentato in regione il 7 marzo).

Il contributo pubblico a carico della Regione del Veneto sarà di 300 milioni di euro al posto dei 532 milioni del canone precedente. Ma la Regione, spiega, addizionerà la leva fiscale che il Veneto non utilizzava dal 2010. L'aliquota di base, fissata dalla legge all'1,23%, varierà a 1,6% per i radditi da 28 mila a 55 mila euro, 2% per gli oltre 55 mila fino ai 75 mila e 2,1% per reddisti oltre 75 mila. Considerano i 2,6 milioni di contribuenti la Regione si aspetta un gettito complessivo di 220 milioni.

Sarà inserito l'obbligo del concessionario a definire il closing finanziario in tempi certi. Il bond che dovraà essere sottoscritto da Jp Morgan con l'ok di Cdp passa da 1,6 miliardi a 1,150 miliardi.

La Regione definisce "notevoli i benefici che l'operazione consentirà di conseguire" per la Regione si stima un risparmio di 9,5 miliardi (7,6 miliardi di riequilibrio che la Regione del Veneto avrebbe sicuramente dovuto affrontare per effetto della differenza fra pedaggi contrattuali e pedaggi derivanti dalle nuove stime di traffico + 426 milioni di vecchio canone + 22% di Iva = 9,5 miliardi), una complessiva bancabilità del progetto

"Alla buona riuscita dell’operazione - spiega la Regione - hanno contribuito la presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’avvocatura dello Stato, l’autorità nazionale anticorruzione (Anac), la Cassa Depositi e Prestiti, la Banca Europea degli Investimenti, la Corte dei Conti e il Nuvv". La Regione spiega anche che "la gran parte delle prescrizioni mosse da Anac e Corte dei Conti in regime commissariale sono state affrontate e risolte".
 

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