Pedemontana veneta, mancano 1,6 miliardi

L'opera è al 30% della sua realizzazione. Convocato per venerdì 29 luglio a Mestre un vertice cui parteciperanno oltre al concessionario, rappresentanti del Ministero, Luca Zaia e la Cassa depositi e prestiti

Alla Sis, società concessionaria per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta, mancano 1,6 miliardi di euro per completare l'opera, giunta al 30% della realizzazione e con le sezionì più complesse già realizzate, ad eccezione della galleria Malo.

Lo ha precisato oggi il Commissario Silvano Vernizzi, che dopo aver sollecitato il Governo, ha convocato per venerdì 29 luglio a Mestre un vertice cui parteciperanno oltre al concessionario, rappresentanti del Ministero delle infrastrutture, il Governatore Luca Zaia e la Cassa depositi e prestiti. E proprio una garanzia della Cassa Depositi e Prestiti, secondo Vernizzi, senza necessariamente esporsi economicamente, potrebbe far intervenire finanziatori che JpMorgan ha detto esistere.

Il nodo della questione è il volume del traffico previsto sulla Pedemontana - più volte messo in discussione - che garantirebbe gli introiti a Sis per fare utile e pagare anche gli investitori. Il traffico concordato all'atto della stipula della concessione prevedeva 23mila veicoli al giorno, pena una esposizione da parte dello Stato di 30mln di euro massimi all'anno per 15 anni, partendo tre anni dopo la fine lavori, quindi dal 2023. In proposito Vernizzi ha sottolineato che «solo il tratto della provinciale 111, la Gasparona, che sarebbe sostituita dalla Pedemontana, sopporta oggi dai 20 ai 30mila veicoli al giorno».

La Pedemontana, che attraversa 36 comuni e due province venete (parte da Spresiano (Treviso) e arriva a Montecchio (Vicenza), doveva costare inizialmente 1,850 miliardi, poi saliti a 2,258 mld, per rispondere - ha ricordato Vernizzi - alle richieste dei Comuni che hanno fatto spostare in trincea o in galleria il 70% del tracciato. Inoltre ad incidere sull'investimento anche le variazioni intervenute a causa delle nuove direttive antisismiche.

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