Pedemontana, vertice Vernizzi-Sis giù le tariffe, ma esenzioni a rischio
PADOVA. Giornata cruciale quella di oggi per decidere il futuro della Pedemontana veneta. È fissato infatti nella tarda mattinata l’incontro tra il commissario dell’opera Silvano Vernizzi e i piemontesi Dogliani del Consorzio Sis che ne ha la concessione. Parteciperà anche il direttore generale della Regione Veneto Ilaria Bramezza. «Se l’incontro risulterà positivo, sarà necessario procedere subito con la Cdp» si augura alla vigilia Silvano Vernizzi.
Oggi Sis dovrebbe presentare il nuovo Piano economico finanziario (Pef) rivisto alla luce dello studio Cdp che si è dimostrata poco convinta dei flussi di traffico stimati dal concessionario sulla Pedemontana veneta. Se per Sis la previsione è difatti di 30 mila veicoli al giorno, Cdp ne ha conteggiati 15 mila. La metà. Uno scarto importante che ha portato Cassa depositi e prestiti a non partecipare, al momento, al bond da 1,6 miliardi che la banca d’affari Jp Morgan pare disposta a staccare. Per avere la firma di Cdp su quel pezzo di carta al cui filo è appesa la realizzazione della superstrada a pedaggio da 2,25 miliardi, serve dunque rivedere il Pef alla luce delle più negative previsioni di traffico, cercando di agevolare l’ingresso di più veicoli possibili nella Pedemontana. E c’è solo un modo per farlo: abbassandole tariffe. Ma c’è un’incognita sul piatto che solo oggi sarà chiarita: riguarda la sorte delle migliaia di residenti dei 73 comuni interessati dalle esenzioni così come previsto nel 2013 dalla convenzione per l’affidamento della concessione. Allora, per un tratto di 21 chilometri di percorrenza dal casello del comune si era prevista un’esenzione del 100% solo per gli studenti fino a 23 anni e per gli over 65 anni, dal 1° al 14° anno (compreso) di esercizio della superstrada, del 50% dal 1° al 14° anno (compreso) e del 25% dal 15° al 20° anno (compreso) per gli altri. Poi dal 21esimo anno di esercizio le esenzioni sarebbero state pari a zero. «Questo è il contratto in essere fino ad oggi - spiega Vernizzi - vediamo cosa dice il nuovo Pef e in base ai dati si deciderà, non sono in grado di dire, prima di vedere i numeri, se queste esenzioni saranno confermate o no».
Il commissario conferma la necessità di arrivare a soluzione: «Con il bond Jp Morgan avremo 1,6 miliardi che è la parte privata della copertura della Pedemontana». La partecipazione della Cdp come settore pubblico è fondamentale per il collocamento del bond presso gli investitori privati, ha già segnalato Jp Morgan. «Ma Cdp ha valutazioni di traffico diverse dal concessionario e ha detto che così l'opera non si sostiene - conferma il commissario -. Conoscendo la zona, dico che 15 mila veicoli non sono credibili, basta fare la provinciale Gasparona per capire che volumi di traffico che girano in quelle zone, poi dipende quanto uno valuta la perdita di tempo. Lo studio Cdp stima 8 euro la perdita di un'ora per un automobilista. Per Sis vale 14 euro; ma è in base a questo dato che l'automobilista sceglie se pagare o no per fare l'autostrada». «Nell'ultimo incontro di luglio, Cdp ci ha detto che riducendo le tariffe aumentiamo il traffico che è una legge matematica, dobbiamo dunque trovare una riduzione sostenibile, immagino tra il 10 e il 20% che si aggiunga all’aumento dell’equity di 50 milioni che Sis dovrà sborsare di tasca propria per un totale di 550 milioni che andranno a diminuire il debito» chiude l’ingegnere.
Stando ai rumors, a fronte di questo cambiamento Sis potrebbe chiedere alla Regione di rinunciare alle citate esenzioni. Solo in serata potremo saperlo. Intanto Vernizzi, di contro alle stime del «Coordinamento veneto Pedemontana alternativa» che ha dichiarato l’avanzamento dell’opera al 19%, conferma la sua percentuale del 30%. «Prendo atto delle loro dichiarazioni, ma non sono i numeri corretti» chiude il commissario.
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