Permasteelisa venduta ai cinesi di Grandland per 467 milioni

Fondata nel 1973, con un giro d'affari di 1,4 miliardi, Permasteelisa ha sede a Vittorio Veneto ed è tra i leader mondiali nei rivestimenti architettonici in vetro e acciaio per edifici. E' stata acquisita dalla giapponese Lixil nel 2011

TREVISO. Anche l’edilizia di lusso made in Italy è finita in mani cinesi.
Permasteelisa, l'azienda di Vittorio Veneto, nata nel 1973 dallo sprint imprenditoriale di Massimo Colomban, passata dalla Borsa al private equity, era finita nel 2011 in mano totalmente straniera. I giapponesi di Lixil la rilevarono dai fondi Alpha (famiglia Lanzavecchia) e Investindustrial di Andrea Bonomi, sborsando 573 milioni di euro. Oggi i cinesi di Grandland l’hanno acciuffata per 467 milioni, oltre cento in meno. «Lo considero un successo considerando che l’azienda è impegnata in un importante tornaround (risanamento, ndr)» commenta l’ad Riccardo Mollo, confermato con tutto il management alla guida della multinazionale delle costruzioni: una perla nel contract delle facciate a vetro continue. «Sei anni fa Permasteelisa era al top del suo ciclo decennale, ora è in un’altra fase. Ma se si guardavano solo i parametri di valutazione legati ai multipli dell’ebitda non avremmo raccolto alcun interesse» chiosa: «Abbiamo venduto il progetto Permasteelisa e Grandland ha creduto nella qualità del business plan e nel ritorno a una reddittività sostenuta».


Che qualcosa non funzionasse era emerso nei conti in rosso già da un paio d’anni. Le voci di una vendita si inseguivano da almeno 12 mesi. «L’azienda era impegnata in un processo di valutazione da circa un anno» conferma Mollo. Lo scoop lo fece a luglio 2016 il «Financial Times» annunciando che Lixil stava «esplorando la vendita del gruppo italiano a causa di uno «spaventoso buco nei conti» nipponici, post caso Grohe: una società tedesca acquisita che si è poi rilevata un bagno di sangue. «È stata una decisione presa con il nostro contributo - spiega Mollo, in sella da febbraio 2016 - Lixil voleva concentrare sforzi e investimenti nel proprio core business e noi eravamo l’unica azienda di progetti in un gruppo di prodotti. Piuttosto distanti dal business giapponese» sottolinea il ceo. «Lixil non era l’azionista giusto per Permasteelisa» alla ricerca di ricavi e soprattutto di profittabilità.


Oggi l’Ebitda è appena l’1,6% dei ricavi che nel 2016 sono scesi a 1,286 miliardi da quasi 1,5 miliardi del 2015. Il margine è troppo basso, nonostante la riorganizzazione in corso. Non solo. «Per i primi nove mesi del 2016 abbiamo pagato il prezzo delle elezioni americane e della Brexit - conferma il manager - questo periodo, poi recuperato, ci ha dimostrato che è necessario diversificare i mercati». Oggi l’80% del fatturato, Permasteelisa se lo assicura tra Italia e Europa ma lo scenario è destinato a mutare. «Con Grandland si prospetta un’altissima complementarietà - conferma Mollo - visto che loro sono molto forti nel campo interior e decoration ma stimiamo anche una forte crescita in Cina, un mercato difficile dove prevediamo nei prossimi 2-3 anni una crescita degli ordini del 20%, forti di questo accesso privilegiato».


Il futuro sembra più promettente grazie anche al fatto che l’operazione Grandland, spiega Mollo, «permetterà di ridurre il debito lordo da 425 milioni a 180 milioni post acquisizione»: questo «renderà agile l’azienda e faciliterà le operazioni e nuove quote sul mercato». Mollo guarda soprattutto agli Usa dove Permasteelisa - che ha già ridisegnato lo skyline con capolavori come il Moma di New York o il nuovo quartier generale della Apple di Cupertino - ha appena firmato il contratto per l’Oceanwide Center di San Francisco (250 milioni di dollari).

Il progetto più importante e grande in America dopo la costruzione del grattacielo One Vanderbilt a Manhattan. «Il 2017 si è aperto con un ebit positivo» conferma il ceo e «una crescita significativa. Ci stiamo scrollando di dosso gli effetti passati in termini fiscali e di oneri. Ci aspettiamo un pareggio per il 2017 e la piena profittabilità dal 2018». «Dalla combinazione tra la posizione di leader di mercato di Permasteelisa e la capacità di integrazione industriale di Grandland nascerà un vero leader mondiale nel settore delle facciate continue per edifici» annuncia così Mollo.


Grandland, di base nello Shenzen, fattura 10,86 miliardi di renmimbi ed è considerata tra le 500 società cinesi più influenti a livello di costruzioni decorative e architettoniche.


Il contratto prevede la totale indipendenza di Permasteelisa e che il quartier generale resti a Vittorio Veneto.
 

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