“Permessi rosa” su richiesta il caso della Dynamic Electric

Congedo mestruale alle addette dell’azienda di Montecchio Maggiore. L’ad Sanvido: «Solo il primo passo verso un cambiamento più ampio»

Lorenza Raffaello

Un giorno al mese di assenza retribuita senza obbligo di certificato medico o richiesta di permesso. Le dipendenti della Dynamic Electric Srl di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dal 1° giugno scorso possono godere del “permesso rosa”, vale a dire di un congedo mestruale per tutte le donne che soffrono di ciclo doloroso tale da rendere difficile svolgere la propria mansione.

L’azienda, che si occupa di produzione di impianti elettrici è stata acquisita dalla Sanvido Srl, specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti industriali e sistemi di automazione da oltre 40 anni e diventata Società Benefit dal 2022, con la mission di creare un business sostenibile nel rispetto dei valori ambientali, etici e sociali. Le lavoratrici per un giorno al mese avranno la possibilità di assentarsi, semplicemente annunciandolo. Il cosiddetto “permesso rosa” consente, dunque, alle donne di prendersi una giornata retribuita dal lavoro durante il ciclo mestruale per poter gestire i sintomi associati, come dolori pelvici, mal di testa e affaticamento: tempo che sarà retribuito, anche a livello previdenziale.

Nel disegno di legge presentato in Italia il congedo era previsto solo in caso di patologie. In questo caso prevale il rapporto di fiducia tra dirigenza e maestranze femminili.

La referente benefit e project manager Nicole Asturaro, dopo aver proposto l’iniziativa all’amministratore delegato Maurizio Sanvido, ha indetto un sondaggio tra le donne dipendenti dell’azienda per tastarne il livello di gradimento. Dopo aver ottenuto un riscontro positivo, la misura è stata poi istituita a partire da agosto. Attualmente le nove donne, impiegate sia nel settore amministrativo che in produzione, in forza alla Dynamic Electric, possono godere di questa possibilità. «In Veneto – spiega Asturaro - al momento la pratica è stata adottata solo da due aziende, operanti in settori differenti. Nonostante non esista una legislazione specifica nel nostro Paese riguardo al congedo mestruale, la nostra azienda ha deciso d'introdurlo basandosi sulla fiducia e sul rispetto della nostra privacy. Non sarà infatti necessario presentare un certificato medico o chiedere l'approvazione per usufruirne».

Entusiasta l’ad Maurizio Sanvido: «Siamo consapevoli che l’introduzione del congedo mestruale rappresenta solo un primo passo verso un cambiamento più ampio, ma crediamo che sia fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e le altre organizzazioni sull’importanza di adottare politiche simili, invitandole ad unirsi a noi nel riconoscere i diritti delle donne garantendo loro un ambiente lavorativo più inclusivo e rispettoso».

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