PFAS, nessuna presenza nelle acque del padovano

Report di AcegasApsAmga: le analisi effettuate sin dall’emergere della problematica hanno escluso l’assenza di tali inquinanti nell’acquedotto padovano. Sulle acque oltre 28 mila controlli ogni anno

PADOVA - PFAS: nessuna presenza nelle acque del padovano

Le analisi effettuate sin dall’emergere della problematica hanno escluso l’assenza di tali inquinanti nell’acquedotto padovano.

Abano e comuni della nord Saccisica (Brugine, Legnaro, S. Angelo di Piove di Sacco e Piove di Sacco) serviti dalle risorgive di Villaverla è assolutamente sicura, grazie alle oltre 28 mila analisi effettuate annualmente fra AcegasApsAmga e Ulss.

In particolare, per quanto attiene i composti perfluoroalchilici (PFAS) si rileva come questi siano assenti dalle acque dell’acquedotto padovano.

Il primo controllo nel 2013 Fin dalla prima segnalazione della presenza di PFAS nelle acque superficiali e di falda del Vicentino (con nota della Regione Veneto di fine giugno 2013) il Centro Idrico Novoledo di Villaverla, che per AcegasApsAmga cura l’analisi della qualità delle acque distribuite, ha provveduto ad effettuare controlli sull’acqua distribuita a Padova e Abano, inviando campioni di acqua ai Laboratori Arpav di Verona, gli unici che, a quel tempo, erano in grado di effettuare queste analisi.

I risultati hanno confermato l’assenza di dette sostanze nell’acqua prelevata dai pozzi di AcegasApsAmga che si alimentano dalle falde a nord di Vicenza (falda di Dueville-Monticello C. Otto-Vicenza).

L’evidenza è documentata dalla tabella con le caratteristiche di qualità medie dell’acqua, relativa al mese di luglio 2013 pubblicata nel sito web AcegasApsAmga, da cui si evince come i PFAS risultino inferiori al limite di rilevabilità analitica strumentale (< 0,05 µg/L, corrispondente a < 50 ng/L).

Nessuna connessione fra i bacini idrici a servizio di Padova e quello interessato dalla contaminazione PFAS Il risultato, del resto era prevedibile, essendo stata individuata da Arpav l’ubicazione della “sorgente principale” del fenomeno di inquinamento in un’azienda della Valle dell’Agno il cui acquifero non ha connessioni idrologiche-idrauliche con le falde a nord di Vicenza (Villaverla) da cui si alimenta l’acquedotto di Padova.

Il secondo controllo a settembre 2015 A settembre 2015 Centro Idrico Novoledo ha ripetuto la ricerca dei PFAS.

L’analisi ha nuovamente confermato l’assenza di PFAS nell’acqua di Padova e, anche in questo caso, la tabella con i risultati è stata pubblicata, come di consueto nel sito web di AcegasApsAmga.

L’impianto di filtrazione a carboni attivi

Da ultimo si ricorda che, dal 1989 a Saviabona, dove convergono le adduttrici idriche che convogliano l’acqua verso Padova, è in funzione l’impianto di filtrazione su carbone attivo (GAC) che è in grado, qualora necessario, di filtrare tutta l’acqua prelevata da AcegasApsAmga dai pozzi del Vicentino (1.400 l/s).

Come noto, il carbone attivo è, al momento, l’unica tecnica collaudata in grado di rimuovere dall’acqua i PFAS.

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