Pilkington ritira il progetto su Marghera e rinuncia agli incentivi

VENEZIA. All’indomani dell’ammissione agli incentivi del ministero dello Sviluppo Economico per progetti di ampliamento e riqualificazione aziendale nell’Area di Crisi Complessa di Venezia, salta l’investimento di oltre 7 milioni di euro – a cui si sarebbero aggiunto oltre 3 milioni di mutui agevolati dallo Stato – previsto per realizzare un nuovo magazzino in un’area da bonificare all’interno dello stabilimento della Pilkington spa di Porto Marghera.
A ripensarci è stata la multinazionale giapponese Nsg, che controlla Pilkington spa, produttrice di vetri speciali per l’edilizia e l’industria automobilistica. Alla rappresentanza sindacale unitaria dei lavoratori, la direzione aziendale ha fatto sapere che la decisione dei vertici di Nsg di bloccare molti degli investimenti previsti è stata causata, non solo dell’incertezza dei mercati in temi di pandemia, ma anche della “esiguità” degli incentivi pubblici, 3.736.743 euro di mutui agevolati, a fronte dei 7.231.487 euro di investimento del stessa azienda per bonificare un’area interna allo stabilimento e costruire un nuovo magazzino.
Oltretutto all’orizzonte c’è un investimento di circa 40 milioni di euro che la Pilkington dovrà impegnare per l’obbligato rifacimento, nel 2023, dei due forni “float” in funzione che possono raggiungere i 1.600 gradi. Qualche preoccupazione però c’è, visto che nello stabilimento della Pilkington di San Salvo (Chieti) sarà presto chiuso un forno, con un esubero di lavoratori da ricollocare.
A Porto Marghera uno dei due forni esistenti era stato fermato nel 2012 ma cinque anni dopo è stato riavviato, con il ritorno al lavoro degli oltre 130 dipendenti, dopo un lungo periodo di cassa integrazione e contratti di solidarietà, e una sessantina di nuove assunzioni dopo un corso di formazione professionale. Il ritiro del progetto di riqualificazione ammesso al bando di Invitalia non sembra mettere in discussione la continuità produttiva dello stabilimento che si trova nella Prima Zona Industriale di Porto Marghera.
Malgrado la pandemia, Pilkington produce a pieno ritmo vetri speciali per l’edilizia. Il ritiro del progetto di riqualificazione dello stabilimento veneziano, che era stato ammesso agli incentivi previsti dal bando del 2019, è annunciato nel sito di Invitalia, l’agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa controllata dal ministero dello Sviluppo Economico.
Una apposita circolare della stessa Invitalia ha quindi sancito la decadenza dei 3,7 milioni di euro di incentivi che erano stati assegnati al progetto veneziano della Pilkington, restano in ”cassa” e vanno ad aumentare il fondo di oltre 14 milioni di euro messi a disposizione per il secondo bando, tutt’ora aperto aperto, portandolo a 18.360.795 euro.
Rispetto al precedente, il nuovo bando di Invitalia per l’Area di Crisi veneziana – in particolare Porto Marghera, a Tessera e Campalto, in via Torino, a San Giuliano, al Tronchetto, a Santa Marta, all’Arsenale e a Murano – è più flessibile, ha abbassato a 1 milione di euro la soglia minima di spesa ammissibile e prevede l’accesso agli incentivi anche per progetti presentati da reti d’impresa caratteristiche del tessuto socio-economico locale. —
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