Più lavoro, imprese e nuove tecnologie In Carnia lo sviluppo dell’Industrial Park

Ricordano i saggi: la forza di un territorio sta nell’economia, se c’è, se si ci sono le imprese che generano lavoro, tutto il resto arriverà. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Se l’A23 non avesse fatto tappa ad Amaro, quel fiorire di imprese dal primo paese della Carnia in su, forse non ci sarebbe stato.
C’è un pizzico di amarcord nel ricordare cos’era questo territorio solo una trentina d’anni fa, e cos’è adesso. E nel cuore di una crescita che i numeri ben sanno misurare, c’è Carnia Industrial Park, ovvero uno dei motori di questa crescita, e non solo economica. Erede del Consorzio industriale per il nucleo di lo sviluppo industriale del medio Tagliamento e in seguito del Cosint, Consorzio industriale di Tolmezzo, è da quasi un decennio un hub «di aziende e servizi ad alto valore aggiunto impegnato nella creazione delle condizioni ideali per l’insediamento di nuove imprese e per lo sviluppo competitivo di quelle già esistenti», ricorda la mission Roberto Siagri, dal 2020 alla guida di Carnia Industrial Park. Nelle tre aree industriali di competenza, Tolmezzo, Amaro, Villa Santina, conta 180 aziende insediate con circa 4.300 occupati. «E può crescere ancora».

Siagri concluderà tra poche pochi mesi il quadriennio di presidenza, e accetta di raccontarli, questi 4 anni, intanto con i numeri. «Il bilancio - spiega - chiuderà in attivo a fronte di ricavi crescenti, da 7 a oltre 10 milioni di euro, e dopo aver realizzato e avviato importanti investimenti». Il risultato netto del periodo supera i 2 milioni di euro, erano 1,3 nel triennio 2016-2020, e i ricavi sono saliti da 29 a 36 milioni di euro, mentre il patrimonio immobiliare è passato da 117,5 a 154,5 milioni e le imprese in locazione da 57 a 79. «Un particolare impulso ai dati sui nuovi insediamenti è stato generato dal subentro nella gestione del Parco tecnologico di Amaro, complesso immobiliare incorporato dal Consorzio Innova Fvg nel 2021, nel quale - sottolinea Siagri - è stato possibile attrarre una nuova tipologia di aziende: quelle tecnologicamente più innovative e quelle attive nei servizi». Oggi il Parco tecnologico ospita 20 imprese di cui 6 startup innovative, e diverse società di servizi.

Sempre nel periodo di riferimento, il consorzio ha ceduto oltre 85 mila metri quadrati di lotti edificabili (per 2,25 milioni di euro) a 12 imprese che li hanno utilizzati in parte per ampliamenti delle sedi esistenti, e altre per nuovi insediamenti. Vale la pena ricordare che nel quadriennio precedente erano state completate cessioni per 16 mila metri quadri a 5 aziende assegnatarie per un controvalore di 430 mila euro. A crescere di più, per estensione delle aree occupate, è Amaro. Non a caso è qui che si pianifica un ulteriore ampliamento, grazie ad una variante urbanistica, che «renderà disponibili nuovi lotti per ulteriori 60 mila mq, con una stima di 2,4 milioni di euro di controvalore - anticipa Siagri - e la fase di pre-assegnazione è in agenda per l’autunno». Completate le procedure legate all’acquisizione delle aree, Carnia Industrial Park avvierà le opere di urbanizzazione, «investimento da circa 2 milioni di euro», puntualizza il presidente, coperto in parte da contributo regionale (1,2 milioni) e da fondi propri».

Tanti i progetti realizzati in questi anni, basta ricordare il centro per la logistica integrata a Tolmezzo, la riconversione a nuova destinazione di due immobili acquisiti da procedure concorsuali ad Amaro, che hanno portato a due nuovi insediamenti, dell’ex Larice carni ad Amaro, acquistato, ristrutturato, riconvertito e assegnato, i fabbricati Del Bon-Borchia, anche questi acquisiti, ristrutturati e riassegnati, a breve partiranno i lavori per il recupero dell’ex Chimica Carnica che verrà trasformata, dopo la demolizione, in polo per l’insediamento di cinque nuove imprese, ed è opera del consorzio la nascita delle Botteghe artigiane della Carnia a Villa Santina. Ambizioso poi il progetto di ristrutturazione e ampliamento del parco tecnologico «per accogliere nuovi insediamenti - racconta Siagri - per ospitare l’Academy e il polo di formazione Its, una sala conferenze e un centro servizi di welfare per il personale delle aziende».

Arrivando al capitolo energia, Carnia Industrial Park ha completato nel 2022 il nuovo impianto idroelettrico per la produzione di energia rinnovabile ad Alesso, e si candida ad avviare una Cer, comunità energetica rinnovabile.
Tra i progetti più cari a Siagri c’è «la nascita del Digital innovation hub Iot, parliamo di digitalizzazione e dell’Internet delle cose - spiega - nell’ambito della piattaforma Industry Platform4Fvg, di cui Carnia Industrial Park è capofila». La motivazione è intuibile: «le imprese, per crescere, non possono prescindere dal digitale». Ma il digitale «non può prescindere dalle infrastrutture. La banda larga - prosegue il presidente - deve entrare in ogni casa, oltre che in ogni impresa, perché è un fattore di innovazione e di attrazione, soprattutto per le aree montane. Forse questa è una sfida ancora da vincere: far comprendere l’importanza di investire nelle reti». E anche nei luoghi: «troppe case sono vuote da troppo tempo. La domanda residenziale per la montagna c’è, occorre rimettere in moto il sistema, mappare gli edifici abbandonati, investire nel recupero, dotarli di tecnologia». Fare della Carnia una Smart Land, un luogo in cui di si può pensare al futuro è possibile, basta volerlo.—
Riproduzione riservata © il Nord Est