Pnrr, occasione straordinaria per il Nordest
Il sistema economico produttivo dell’area, basato sui distretti industriali, ha l'opportunità di compiere un salto evolutivo. Digitalizzazione ed economia circolare ben si sposano con il Dna dei distretti, aggregatori e motori delle Pmi appartenenti alle filiere del Made in italy
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è un’opportunità per lanciare un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo,attraverso gli investimenti resi disponibili e l’attuazione di riforme che rimuovano gli ostacoli che hanno limitato la crescita italiana negli ultimi decenni.
Gli obiettivi del piano sono connessi ad alcuni assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, reindustrializzazione e inclusione sociale (anche con riferimento alle disparità territoriali e di genere).
L’Italia è la prima beneficiaria europea del piano NextGeneration UE che garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026. A queste risorse vere e proprie del PNRR si sommano quelle del React EU, pari a 13 miliardi di euro e quelle del Fondo Complementare (costituito da risorse nazionali) pari a 30,62 miliardi per un totale di 235,12 miliardi.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si articola in sedici Componenti, raggruppate in sei Missioni.
La Missione 1 – “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” è costituita da 3 componenti e si pone come obiettivo la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, nella Pubblica Amministrazione e nel suo sistema produttivo. Una componente è dedicata ai settori che più caratterizzano l’Italia e ne definiscono l’immagine nel mondo: il turismo e la cultura (49,86 miliardi di euro).
La Missione 2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica” si articola in 4 componenti ed è volta a realizzare la transizione verde della società e dell’economia italiana coerentemente con il New Green Deal europeo (69,94 miliardi).
La Missione 3 – “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” è strutturata in 2 componenti e si pone l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno (31,46 miliardi).
La Missione 4 – “Istruzione e ricerca” pone al centro i giovani ed affronta uno dei temi strutturali più importanti per rilanciare la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali del futuro (33,81 miliardi).
La Missione 5 – “Inclusione e coesione” è composta da 3 interventi e comprende una revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, un rafforzamento dei centri per l’impiego e la loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati (29,83 miliardi).
La Missione 6 – “Salute” è focalizzata su due obiettivi: il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con il rafforzamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo della telemedicina (20,23 miliardi).
L’ingente mole di denaro disponibile e la imponente dimensione delle riforme da attuare rendono necessaria la partecipazione ad esso non solo dei soggetti pubblici coinvolti ma anche del sistema imprenditoriale nelle sue varie componenti (le singole imprese, il sistema associativo e quello dei comparti industriali).
Il PNRR pone un’attenzione particolare all’occupazione femminile prevedendo misure specifiche nell’ambito della Missione 1 - “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” ; della Missione 4 - “Istruzione e ricerca”; della Missione 5- “Inclusione e coesione”; della Missione 6- “Salute
E se già prima del 2020 in Italia il tasso di occupazione femminile (49%) era decisamente al disotto di quello maschile (67,2%), nel corso dello stesso anno si sono persi, secondo l’ISTAT, 444.000 posti di lavoro, il 72,9% dei quali (324.000) apparteneva a donne. Da febbraio 2020 a febbraio 2021, i posti di lavoro in totale perduti dalle donne sono stati 412.000 (4,2% del totale dei posti di lavoro femminile) e solamente ad agosto 2021 il numero delle donne che hanno perso il posto di lavoro è stato 5 volte quello degli uomini (circa 68 mila occupate in meno contro 11 mila).
Proprio per invertire questa tendenza e, stando agli obiettivi previsti, aumentare il tasso di occupazione femminile entro il 2026 di 4 punti percentuali [Piano Nazionale Ripresa e Resilienza- Obiettivi generali e struttura del Piano, pag. 36] nel Piano di Ripresa e Resilienza sono stati stanziati circa 40 miliardi.
Il sistema economico produttivo del Nord Est che è basato sui distretti industriali, ha l'opportunità, attraverso le risorse del PNRR, di compiere un salto evolutivo.
Digitalizzazione ed economia circolare ben si sposano con il DNA dei distretti, da sempre aggregatori e motori delle PMI appartenenti alle filiere del nostro Made in italy.
Solo con coraggio, investimenti e la voglia di rischiare, potremo riuscire ad aiutare le nostre piccole e medie imprese in un’auspicata crescita internazionale e sostenibile.
Ben vengano progetti di sistema guidati da imprenditrici e imprenditori giovani che abbiano voglia di portare innovazione alle nostre PMI.
Meccanica, logistica e intermodalità, vino e alimentare, arredo e design, farmaceutico, moda e calzature senza dimenticare il turismo, hanno davanti 5 anni di trasformazione possibile grazie al genio dei nostri imprenditori e delle risorse pubbliche che saranno messe a disposizione; non possiamo permetterci di farci trovare impreparati.
PwC Italia è da sempre attiva nell’affiancare e sostenere le imprese e la comunità nella comprensione dei fenomeni complessi ed in continua evoluzione. In tal senso sostiene l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con la costituzione dell’Osservatorio PwC in merito all’attuazione del PNRR. Inoltre sta svolgendo una Survey PwC su PNRR per raccogliere le opinioni e valutazioni degli operatori di mercato sul piano con l’obiettivo di comprendere il livello di conoscenza e le aspettative.
*Erika Andreetta e Silvia Morera, Partner, PwC Italia
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