Popolare di Vicenza, c'è l'accordo col sindacato per i primi 234 esuberi

Intanto la Bce chiede a BpVi un piano strategico aggiornato e uno finalizzato a migliorare i parametri di liquidità.
Penati (Atlante) auspica per Bim una maggiore autonomia rispetto alla controllante Veneto Banca

VICENZA - «Non sappiamo se sia merito del nuovo amministratore delegato Fabrizio Viola, ma la realtà dice che, dopo tre mesi di trattative mai chiuse e nove mesi di successiva stasi, c’è stato finalmente un cambio di passo che ha permesso di raggiungere un accordo positivo».

È quanto dichiara Sara Barberotti della segreteria nazionale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, in merito all’intesa siglata oggi dai sindacati in Banca Popolare di Vicenza per la gestione di 197 esodi volontari mediante l’utilizzo del Fondo di solidarietà del settore, al cui assegno è aggiunto un incentivo inversamente proporzionale al reddito, e ulteriori 37 uscite incentivate per chi ha già maturato i requisiti pensionistici.

È stata inoltre pattuita la proroga del contratto integrativo aziendale.

«L’accordo - spiega Paolo Ghezzi, responsabile di First Cisl nel gruppo BpVi - da un lato esclude penalizzazioni eccessive per i lavoratori che escono nei prossimi due anni e dall’altro non comporta ricadute economiche su chi resta, essendo stati prorogati gli effetti del contratto integrativo aziendale».

«Era importante - aggiunge Ghezzi - che l’azienda comprendesse che iniziative penalizzanti per i dipendenti sarebbero state vissute come nuove azioni di ingiustizia sociale, soprattutto alla luce dell’enormità dei compensi, che ammontano a circa 20 milioni, elargiti ai vertici dall’inizio della crisi ad oggi».

«Siamo consapevoli - conclude Sara Barberotti - che la situazione in BpVi rimane fragile e che dovranno esserci altri momenti di confronto quando avremo chiaro lo scenario prefigurato dall’amministratore delegato Viola, ma restiamo convinti che si possano e si debbano trovare soluzioni all’interno degli strumenti previsti dal contratto nazionale».

LA BCE

La Bce nella 'srep decision' chiede alla Banca Popolare di Vicenza di «predisporre un piano strategico aggiornato» ed anche «un funding plan teso a migliorare la posizione di liquidità» con «iniziative utili a stabilizzare l'indicatore LCR ad un livello di almeno 10 punti percentuali al di sopra dei minimi regolamentari».

Inoltre da Francoforte, si legge in una nota dell'istituto vicentino, arriva l'input di «valutare tutte le possibili iniziative e strategie per ridurre lo stock di Non Performing Loans».

La Banca indica poi che, in seguito al processo annuale di revisione e valutazione prudenziale condotto dalla Banca Centrale Europea, i requisiti patrimoniali su base consolidata da rispettare a partire dal 31 marzo 2017 sono: 8,75% Cet1 ratio transitional, 10,25% Tier 1 ratio transitional e 12,25% Total Capital ratio transitional.

Dal momento che la Popolare di Vicenza non ha al momento strumenti di tipo Tier 1, il requisito minimo da rispettare in termini di CET1 ratio è di fatto pari al 10,25%.

I requisiti patrimoniali indicati includono un requisito aggiuntivo (Pillar 2 Requirement) del 3,00% e un requisito combinato di riserva del capitale (Capital Conservation Buffer) dell'1,25%, entrambi da detenere interamente in termini di Cet1 ratio.

Al 30 giugno 2016 i coefficienti patrimoniali del gruppo vicentino, calcolati con metodologia standard, sono: 10,75% Cet1 ratio transitional, 10,75% Tier 1 ratio transitional e 12,40% Total Capital ratio transitional. (ANSA).

VENETO BANCA, BIM E ATLANTE

Su un altro fronte, segnatamente quello del socio di maggioranza d BpVi e anche di Veneto Banca, ovvero il fondo Atlante, Alessandro Penati, presidente di Quaestio, sgr che gestisce il Fondo Atlante, ha espresso il desiderio che «allorché sussistano favorevoli condizioni patrimoniali e di mercato e nel necessario rispetto della normativa applicabile, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni acquisisca autonomia dal gruppo Veneto Banca, auspicando a tal fine una partecipazione diretta del Fondo Atlante nella società».

Lo riporta una nota della stessa Bim.

Quaestio è azionista di maggioranza della controllante di Bim, Veneto Banca.

Nel corso del suo intervento alla convention di Bim Penati si è anche detto disponibile ad «assumere un incarico di responsabilità, ancorché di natura non esecutiva, nella società controllata Symphonia sgr, qualora gli organi di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni e della controllante Veneto Banca lo ritenessero opportuno e utile al fine di promuovere lo sviluppo della Sgr».

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