Popolari venete: iniziato il rimborso ai risparmiatori truffati dalle banche

La commissione ha controllato fino ad oggi 38 mila domande, su un totale di 144 mila, delle quali 99 mila sono venete. Il Fondo indennizzo risparmiatori è stato istituito nel 2018 con una dotazione di 1,5 miliardi in tre anni

VENEZIA. «Come promesso sono iniziate venerdì le prime operazioni di rimborso ai risparmiatori truffati dalle banche». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha annunciato il via dell’operazione attesa da anni dai risparmiatori veneti e non solo.

«I bonifici predisposti finora superano il milione di euro e appena la procedura sarà informatizzata, per ogni settimana lavorativa saranno predisposti migliaia di pagamenti» prosegue il ministro «È la risposta che il Movimento 5 Stelle ha voluto dare ai cittadini truffati dalle banche. Non li abbiamo mai abbandonati e continueremo a seguire questa battaglia».

La commissione tecnica del Fir ha iniziato a saldare con un anticipo del 40% del 30% dovuto (in sostanza del 12% di quanto perso con le azioni delle ex popolari). Il Fondo indennizzo risparmiatori è stato istituito nel 2018 con una dotazione di 1,5 miliardi in tre anni per i risparmiatori che si sono trovati in maggiore difficoltà. In settimana i soldi dovrebbero arrivare sul conto.

«È una grandissima soddisfazione, in particolare per la gente che aspetta i soldi da anni e vive con grandi difficoltà economiche» spiega Patrizio Miatello (Ezzelino III da Onara) «Dopo travagliate peripezie occorse in questi anni, confermiamo, anche a seguito delle garanzie ottenute dal Governo, in particolare dal sottosegretario Alessio Villarosa, dal presidente senatore Daniele Pesco e dal ministro D’Incà, negli ultimi incontri a fine settembre che la procedura del pagamento degli indennizzi Fir è in atto».

La commissione ha controllato fino ad oggi 38 mila domande, su un totale di 144 mila, delle quali 99 mila sono venete. Probabilmente i primi a ricevere l’acconto saranno i risparmiatori del centro Italia, perché hanno avuto dalle loro banche i documenti con più facilità rispetto ai veneti. Il pagamento avverrà attraverso la Ragioneria Generale dello Stato, ma la procedura è ancora manuale.

«Ci auguriamo che quanto prima venga automatizzata, così da sveltire la liquidazione delle prossime posizioni che la Commissione si appresta ad evadere» commenta l’avvocato Andrea Arman, presidente del Coordinamento don Torta «Va detto che l’esiguo numero di pratiche sino ad oggi licenziate è stato determinato dalla carenza di dati provenienti da Consap. Ora la situazione è cambiata e il flusso di informazioni utile all’esame e alla liquidazione delle domande è costante, regolare e soddisfacente». —
 

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