Popolari venete: offerte prorogate al 28 marzo. Zonin interrogato dal pm
PADOVA. Le Popolari venete prorogano le offerte di transazione.
Il termine doveva scadere mercoledì 22 marzo ma per agevolare le manifestazioni di interesse pervenute in questi ultimi giorni e arrivare il più possibile vicino alla soglia dell'80% si è concesso un allungo di 6 giorni.
Alle 13.30 del 22 marzo, segnala Bpvi sono circa 63.300 i soci che hanno aderito per una percentuale del 64,04 delle azioni in perimetro, "percentuale che, ove non venissero computate nel calcolo le posizioni riferite ad azionisti irreperibili e quelle già oggetto di specifica analisi al di fuori dell’Offerta di Transazione, sarebbe pari al 65,44%" spiega la banca.
Per quanto riguarda i dati Veneto Banca sono 51.900 i soci che hanno aderito per una percentuale del 62% circa delle azioni in perimetro. Anche qui se si scartano gli irreperibili siamo al 64% circa.
L'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin è stato invece interrogato mercoledì 22 a Vicenza. Fino a questa data l'ex presidente Bpvi non aveva ancora parlato con i magistrati. Il colloquio con i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipischi che conducono le indagini sulla crisi dell'istituto di credito berico è durato tre ore ed è iniziato dopo le 9 del mattino.
Zonin è stato interrogato all'interno della caserma della Guardia di Finanza di Vicenza in contrà Santa Caterina ed è stato accompagnato dal suo legale Enrico Ambrosetti.
L'imprenditore, accusato di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, non ha voluto rilasciare le dichiarazioni uscendo dal colloquio con i pm dell'inchiesta e si è allontanato assieme al proprio legale.
La durata della permanenza in caserma fa supporre che Zonin abbia voluto chiarire completamente la propria posizione ai magistrati contrariamente ad altri indagati tra cui l'ex direttore generale di Bpvi Samuele Sorato che aveva preferito non rispondere.
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