Popolari Venete verso un aumento da almeno 4 miliardi

Lo Stato in maggioranza non solo in Montepaschi, ma adesso anche nelle banche venete. Questa prospettiva si lega alla necessità che per ricapitalizzare Popolare di Vicenza e Veneto Banca ai fini dell'integrazione da realizzare con l'ausilio di una bad bank autonoma

Lo Stato in maggioranza non solo in Montepaschi, ma adesso anche nelle banche venete. Questa prospettiva, si legge sul Messaggero, si lega alla necessità che per ricapitalizzare Popolare di Vicenza e Veneto Banca ai fini dell'integrazione da realizzare con l'ausilio di una bad bank autonoma, il fabbisogno di capitale sarebbe cresciuto ancora: oltre 4 miliardi che potrebbe avvicinarsi a 5. Questa sarebbe la forchetta di valori messa nera su bianco della bozza del piano di fusione recapitata alla Bce a valle dei rispettivi consigli dall'ad dell'istituto berico Fabrizio Viola e dall'ad della banca di Montebelluna Cristiano Carrus. Atlante, azionista con il 99,33% di Vicenza e il 97,64% di Veneto banca non avrebbe la liquidità per mantenere il controllo.

Viola e Carrus avrebbero ricevuto il mandato di avviare il negoziato con Francoforte sul percorso per approdare alle nozze da concludere entro marzo, quando probabilmente la Vigilanza europea dovrebbe restituire il progetto approvato ai due cda.Gli ispettori della Bce si sarebbero presentati a Vicenza mentre, Carrus accompagnato dal cfo Stefano Fasolo avrebbe fatto una visita in Consob a Roma.


Nella nuova Superbanca veneta, il Ministero dell'Economia e delle Finanze potrebbe essere costretto a versare quasi l'intero capitale, all'interno di un'operazione comprendente la conversione di prestiti subordinati di investitori. Per intervenire sulle venete, il Ministero potrebbe utilizzare il decreto salva-banche che ha stanziato 20 miliardi per puntellare gli istituti in difficoltà.

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