Post - pandemia: ecco le dieci proposte con cui la Venezia Giulia sfida la crisi
TRIESTE Un Festival del Cambiamento in Venezia Giulia per chiudere la pagina nera della pandemia. La creazione di un hub per la nautica di lusso a Monfalcone. Un polo internazionale dello shopping a Gorizia. Il rilancio dell’economia del mare attraverso lo straordinario sviluppo del porto di Trieste. L’integrazione sotto una Fondazione del polo della scienza triestino definito “la nuova Silicon Valley del Paese”.
Un centro di ricerca sulle scienze marine dove sorgerà il Parco del mare. Il Porto Vecchio come spazio urbanistico ma non il solo in un territorio dove Ambrosetti ha censito 1,5 milioni di metri quadrati di areee dismesse. Dopo un anno di lavoro e 20 mila bilanci esaminati, Ambrosetti ha presentato il suo “cruscotto” operativo basato su dieci capitoli al mondo economico e delle istituzioni triestine, monfalconesi e goriziane con il presidente della Camera commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti.
Nel primo anno del Covid l’economia della Venezia Giulia ha bruciato 1,02 miliardi di Pil (-9,4%) con 15 mila posti di lavoro a rischio (e altri 4 mila quest’anno) e 600 milioni in meno di consumi. Sono cifre, in attesa di un rimbalzo della crescita del 7% quest’anno Covid permettendo, che spiegano il rischio di declino e deindustrializzazione di un’economia meno resiliente rispetto al paesaggio industriale del Nord Italia. Dalla crisi di Lehman Brothers nel 2008 questa parte della regione ha fatto peggio del Nordest con un arresto della crescita del 2,7% rispetto alla media nazionale dell’1,4%. Il report curato da Ambrosetti per la Camera Venezia Giulia, presentato ieri, mostra anche che negli ultimi 5 anni la Venezia Giulia ha registrato un crollo del saldo netto delle imprese (-284 solo nel 2019), anche qui peggio del Nordest. Forse anche per questo Trieste e Gorizia (nel 2025 capitale europea della cultura ma anche città con il più basso reddito imponibile del Nordest) sono rispettivamente la quarta e l’ottava Provincia in Italia per tasso migratorio all’estero (con 4,14 e 3,90 trasferimenti di residenza ogni 1.000 abitanti).
E da questa analisi sono emersi grandi rischi e grandi opportunità. Il rapporto è stato aggiornato con i pesanti costi sociali ed economici della pandemia: solo nel turismo si stima la perdita di 1,35 milioni di presenze per 125-128 milioni di euro bruciati. Un crollo che peraltro ha interrotto una crescita ininterrotta da dieci anni. In assenza di massicci interventi di ricapitalizzazione, a fine 2020 le imprese a rischio nel settore del commercio alimentare e non alimentare saranno tra il 20,1% e il 22,3%. Le misure di contenimento da Covid e lo smart working sempre più diffuso-come ha spiegato l’archistar Mario Cucinella -cambieranno anche da noi il paesaggio urbano con una riduzione degli spostamenti (urbani ed extra-urbani) di studenti e lavoratori e una contrazione della domanda di stanze e appartamenti in affitto nelle grandi città, oltre a comportare un adeguamento infrastrutturale e dei servizi offerti». Il commercio al dettaglio, peraltro, ha pagato il prezzo del boom dell’e-commerce che quest’anno solo in Italia avrà un giro d’affari di 100 miliardi.
Ambrosetti individua però una serie di punti di forza e di soluzioni per uscire dalla crisi. Negli ultimi dieci anni, l’andamento dell’export della Venezia Giulia, trascinato da colossi come Fincantieri, è stato il migliore della Regione con un valore pro-capite di 14.900 euro, due volte superiore alla media italiana. Ambrosetti ha individuato varie competenze strategiche del territorio della Venezia Giulia su cui impostare la ripartenza in una rete di integrazione dei flussi economici e commerciali che coinvolge le potenzialità dei porti di Trieste e Monfalcone, il distretto della navalmeccanica con Monfalcone, la città della scienza (dalla Sissa all’Area di ricerca). Il rilancio passa insomma attraverso l’economia blu. Tutto ruota poi sui porti di Trieste che assieme a quello di Monfalcone acquisisce peso strategico grazie alla all’avvio della piattaforma logistica integrata del centro Europa.
«Trieste - osserva Lorenzo Tavazzi di Ambrosetti- è la prima provincia in Italia per incidenza del valore aggiunto dell’economia marittima». La “crescita blu” della Venezia Giulia si sviluppa nella cantieristica con Fincanrieri che da sola genera un indotto fino a 2,3 miliardi. Ma c’è anche il polo della navalmeccanica, Gorizia è l’ottava provincia italiana per numero di addetti nella nautica da diporto (564) e la Venezia Giulia è il quinto polo in Italia per numero di posti barca. Ambrosetti propone quello che definisce un “cruscotto” operativo lanciando una serie di proposte. Ad esempio di creare a Monfalcone un hub produttivo di riferimento per la nautica di lusso e il refitting e a Trieste un evento fieristico nautico permanente di richiamo internazionale. Le specializzazioni della Venezia Giulia nella logistica e navalmeccanica possono diventare un incubatore per le startup. Tutto ruota poi sui porti di Trieste che assieme a quello di Monfalcone acquisisce peso strategico grazie alla all’avvio della piattaforma logistica integrata del centro Europa.
Anche le prospettive del commercio, nonostante la pandemia, si basano sul fatto che a Venezia Giulia ha una incidenza di imprese commerciali (24,8%) superiore al resto della Regione (22,2%) e del Nord-Est (21,8%). Da qui la proposta di lanciare Gorizia come polo di shopping internazionale realizzando un centro di competenza sul retail.
Il sistema della scienza e dell’innovazione che ruota su Trieste -secondo Ambrosetti-può trasformare la Venezia Giulia con la sua specializzazione nelle startup innovative in una nuova Silicon Valley del Nord Est con la piu alta percentuale di ricercatori (37) ogni mille abitanti grazie alla presenza dei poli di eccellenza, dalla Sissa all’Area di ricerca, che secondo Ambrosetti andrebbero integrati secondo un modello a rete e creando una fondazione che funzionerebbe da cabina di regia. Sul fronte del turismo, per Ambrosetti il parco del mare in progettazione a Trieste andrebbe valorizzato con progetti legati alla ricerca nel campo delle scienze marine.—
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