Prezzi degli alberghi, a Venezia una frenata del 17,7 per cento ma Bolzano e Trento salgono
BOLZANO. L'Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat dell'inflazione di settembre e ha stilato la classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i maggiori ribassi annui per quanto riguarda gli alberghi. Dopo la caduta dei prezzi di agosto, le tariffe alberghiere precipitano anche a settembre.
A spiccare è il dato di Milano, che registra un crollo dei prezzi degli alloggi del 20,2% rispetto a settembre 2019 (in agosto erano invece saliti del 2,1% su base annua), evidentemente per la mancanza di convegni, fiere, congressi, grandi eventi fieristici e convention aziendali che in passato si tenevano al rientro dalle ferie.
Resta eclatante il dato di Venezia, città turistica per eccellenza, che si colloca al quarto posto della classifica nazionale con una frenata dei prezzi del 17,7% ed il terzo posto di Firenze, città d'arte per antonomasia, che in agosto era solo in dodicesima posizione con -7,5%, ma che ora sale sul podio con una riduzione delle tariffe dei servizi di alloggio del 19,6%, più di 2 volte e mezza rispetto al dato di un mese fa. Il primato, come in agosto, spetta comunque a Trapani con -20,3%.
Al quinto posto Verona, -14,5%, poi Bologna, -13,8% e al settimo posto Roma, con -13,1%, che in agosto era solo in 22° posizione con -4,8%. In netta controtendenza i prezzi in Trentino Alto Adige, dove si registra un aumento dei prezzi del 3,6% in Alto Adige e del 5,7 in Trentino. In media nazionale i prezzi sono calati del 6,3 su base annua.
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