Propulsione per le navi: Wärtsilä ritorna regina nei motori marini

Nel sito giuliano focus su produzione e assistenza a distanza. L’ad Barbazza: «Segni di vitalità grazie alle soluzioni ibride»

Riorganizzazione produttiva e logistica nel principale stabilimento nazionale, quello di Bagnoli della Rosandra nei pressi di Trieste dove si sviluppano anche nuovi prodotti, buone prospettive di mercato e accresciute acquisizioni di ordini. Wärtsilä Italia, la controllata del gruppo finlandese con quartier generale a Helsinki specializzato soprattutto nella fabbricazione di sistemi di propulsione e generazione d’energia per uso marino e centrali elettriche, ha cominciato il 2018 con forte abbrivio. «Dopo anni in cui c’è stata overcapacity con andamento negativo – commenta il presidente e amministratore delegato Guido Barbazza - si stanno infatti cominciando a percepire sensazioni ottimistiche nell’ambito dei motori marini. I settori più vitali sono quelli delle crociere, delle estrazioni con motori a gas, delle navi traghetto e navi speciali. Il mercato sta dando cenni incoraggianti di vitalità grazie anche all’introduzione degli ibridi».
Il business dell’integrazione
Per motori ibridi, spiega Barbazza, si intende l’integrazione su propulsione di tipo diesel elettrico tra motore termico e accumulatore, quindi batterie. «Un concetto che non si era mai realizzato per limiti tecnologici, nel senso che le batterie non consentivano di raggiungere potenze importanti dell’ordine di qualche megawatt – continua il presidente di Wärtsilä – Adesso sono disponibili sul mercato a costi accessibili e da qui parte lo sviluppo di questo settore: c’è la componente hardware che viene realizzata a Trieste, poi le batterie costruite da aziende specializzate e infine il “cervello” che è la parte più avanzata dal momento che si tratta di un sistema che va a gestire i flussi di energia tra il motore e le batterie. Per questo abbiamo creato un Centro di competenza a Trieste, utilizzando anche la disponibilità delle celle di prova che consentono di fare sperimentazioni con la possibilità di testare batterie e motori in condizioni di funzionamento reali».
Nel settore del service che è visto non come semplice manutenzione, ma come contratto di assistenza a lungo termine sulla base di competenze tecnologiche avanzate, Wärtsilä applica le tecnologie di controllo remoto e di realtà aumentata per garantire un monitoraggio costante degli impianti sviluppati, ma anche per fornire supporto e istruzioni in tempo reale in ogni parte del mondo, senza inviare personale altamente specializzato in loco. Si stanno sviluppando tutti quei servizi che si vanno a sommare alle attività manutentive tradizionali, quali i prodotti legati alla digitalizzazione, alla gestione dati di funzionamento degli impianti, al miglioramento delle performance energetiche e che garantiscano la conformità con le normative e gli standard di sicurezza di impatto ambientale.
Connessione in remoto
Nella Sala di controllo da remoto inaugurata nel 2016 nell’ambito del Contract centre, è possibile connettersi con le installazioni marine e terrestri dei clienti Wärtsilä. «In remoto», spiega Barbazza, «controlliamo più di duemila motori dai nostri centri in giro per il mondo. Quello italiano che ha sede a Trieste ha responsabilità su circa 200 installazioni marine e terrestri nel Sud Europa e in Africa. I motori vengono monitorati 24 ore su 24 da con tecnologie di avanguardia tra le quali occhiali a realtà aumentata». L’anno scorso Wärtsilä ha tra l’altro firmato un accordo di lungo termine con Carnival, corporation crocieristica di Miami, per le attività di manutenzione e riparazione di oltre 400 impianti Wärtsilä a bordo di 79 navi del gruppo. Il valore complessivo è stato stimato in 900 milioni di euro. L’opera di riorganizzazione e innovazione dei sistemi produttivi è stata attuata dall’azienda anche in considerazione delle condizioni favorevoli createsi in Italia per le imprese che investono in tecnologia digitale secondo la legge “Industria 4.0” del ministro Carlo Calenda, che recentemente ha visitato lo stabilimento triestino. Uno sviluppo, quello del digitale, su cui Wärtsilä sta puntando con forza a livello globale e che vede coinvolti in modo rilevante appunto sia la fabbrica e i suoi processi produttivi sia il comparto service di Trieste. «Tra i processi di sviluppo che stiamo sviluppando a Trieste - spiega ancora il presidente – c’è la digitalizzazione dei prodotti. All’inizio infatti i motori erano solo pezzi di metallo. Sono poi arrivati i sistemi pneumatici, quelli elettrici, quelli elettronici e ora i digitali. Qui ad esempio stiamo lavorando su un sistema a induzione elettromagnetica per caricare le batterie a bordo che permette di trasferire energia con attrezzature simili a ventose che vengono avvicinate a una fiancata delle navi e che senza cavi consentono la ricarica. Un primo sistema è già in funzione su un piccolo traghetto: è qualcosa di assolutamente avveniristico».
Rivoluzione logistica
Ma la fabbrica triestina ha vissuto in questi mesi anche una rivoluzione logistica. Lo stabilimento di quella che era la Grandi Motori produceva una rilevante porzione di componentistica, che adesso invece viene acquistata all’esterno. Di conseguenza si è attenuata la necessità di spazi produttivi e l’attività è stata concentrata in un’unica struttura. Due capannoni erano così di troppo e il gruppo finlandese ha optato per la loro dismissione: Wärtsilä ha ceduto, tra “open” e “indoor”, la metà dell’area di proprietà, che classificava Bagnoli della Rosandra come una delle più grandi fabbriche europee.
I due capannoni sono stati acquisiti dall’Interporto di Trieste e saranno la base di quella che il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale Zeno D’Agostino ha già battezzato Freeste cioè Free Zone Trieste. Qui infatti è stata spostata una porzione di Porto franco e sta per nascere la prima Area franca europea in cui si potranno svolgersi oltre che attività logistiche anche manipolazioni di merci. La Msc di Gianluigi Aponte sarà tra i primi a insediarsi. «Un Centro logistico con Zona franca porta a porta con il nostro stabilimento», conclude Barbazza, «è un obiettivo che abbiamo specificamente perseguito: una volta che sarà rodato costituirà un punto di forza aggiuntivo per la nostra fabbrica in quanto ci consentirà di far utilizzare questi spazi anche ai nostri fornitori con la conseguenza che avremmo portato la nostra filiera di fornitura quanto era più possibile vicino a noi. A seconda dei casi queste ditte potranno poi operare o meno in regime agevolato».
Inoltre Wärtsilä è diventata anche terminalista portuale dopo aver acquisito dalla società Frigomar per 2,2 milioni di euro la concessione della banchina sul Canale industriale, dalla quale i motori costruiti nella fabbrica di Bagnoli della Rosandra partono via mare per le più varie destinazioni mondiali. La Frigomar (Samer&Artoni) continua a operare per conto terzi.
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